“Our Rain” è il nuovo singolo del gruppo di Trento, quattro giovani musicisti sulla ventina a cui piace scrivere canzoni ed andare in giro a suonarle sempre insieme ovunque. Luca Cestari (voce, chitarra solista), Stefano Nicolodi (chitarra ritmica), Eugenio Donini (basso), Loris Tafa (batteria) fanno del buon sano rock’n’roll e in occasione dell’uscita di questo nuovo brano ci hanno raccontato qualcosa di più in questa intervista
In un mondo dominato dalla trap e dalla musica per “giovani” arrivano i Blue Shirts, raccontateci del vostro progetto e del vostro ultimo singolo Beh, anche la nostra musica, sebbene molto lontana dalla trap e dalla gran parte della musica che si “suona” oggi, può essere classificata come musica per giovani, no? Noi siamo una giovane rock band trentina, scriviamo brani rock in inglese, e nelle nostre canzoni trattiamo comunque tematiche giovanili. Il nostro ultimo singolo Our Rain, ad esempio, parla di un appuntamento tra un ragazzo ed una ragazza, e nel bel mezzo dell’appuntamento comincia disgraziatamente a piovere. A loro però non interessa, è solo acqua che cade loro addosso. L’unica cosa importante per loro è quella di trovarsi lì, insieme, esattamente dove vogliono essere. La pioggia, quindi, assume un significato romantico, e contribuisce a rendere unico quel momento, diventando così la nostra pioggia
“Our rain” è sicuramente un brano molto orecchiabile che strizza l’occhio ad un punk rock old school, non avete paura di non venire musicalmente compresi? Paura e soldi, mai avuti (si sol dire). Noi scriviamo ciò che sentiamo venirci da dentro. Our Rain è una canzone Punk Rock. Questo genere di canzone non necessita di essere capito, deve farti muovere, quando la senti. Se ti muovi a sentirla vuol dire che l’hai compresa, e che noi siamo stati compresi. Chi vorrà capirla la capirà, si muoverà, ballerà
Avete un album in cantiere? Affermativo! Abbiamo tantissime canzoni in cantiere e pubblicheremo il nostro secondo album nel 2023!
Siete una band totalmente indipendente, questo vi preoccupa o vi stimola a cercare nuove realtà con cui collaborare? No, assolutamente, per ora è una cosa che non ci preoccupa. Ci stimola a dare più del massimo, a sperimentare tutto, fare esperienze, imparare da noi stessi come migliorarci, andare avanti, conoscere a fondo questo mondo non solo dal punto di vista del semplice comporre musica e suonare. Stiamo conoscendo anche tutto ciò che ci sta dietro, noi quattro insieme, e penso che tutto ciò sia fantastico. È un bellissimo percorso di crescita che stiamo affrontando insieme
Come si sviluppa il vostro processo creativo? Diciamo che non siamo noi a creare una canzone. Non deve essere così. Solitamente è la canzone che arriva da noi, bussa alla porta e dice “ehi, ciao, scrivimi”. Questo cosa vuole significare? Ebbene, non puoi decidere, un giorno, dal nulla, di scrivere una canzone, a parer nostro. La canzone nasce da un’emozione, un sentimento, una sensazione che ti ha fatto battere il cuore. Quando questo succede, la canzone viene fuori da sola. Hai una cosa di cui parlare, quello che devi fare è semplicemente scrivere quello che senti per trasmettere la tua sensazione ad un'altra persona. Se sei sincero nello scrivere, non conta la tecnica strumentistica che hai, quanto tu sia bravo a trovare metafore, ad intricare le parole per renderlo un testo complesso. Contano le sensazioni che trasmetti
Dove vi vedete tra dieci anni? Di fronte ad un pubblico che è venuto solo per sentire la nostra musica
Articolo del
21/07/2022 -
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