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404
Un esordio di brit pop fatto come si deve
di
Domenico Capitani
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Il duo romano che all’anagrafe si firma Massimo De Bellis e Giuseppe Buongiorno ma per la scena indie italiana è 404. Un primo disco come “Black glass of gin” che mette in scena un brit pop di maniera e quei suoni che cercano le vellutate ballad da una parte e il rock che un poco graffia dall’altra… dai toni losangelini ad un alt-folk di maniera. Un disco interessante, spigoloso per alcuni versi, di classicismi fin troppo schierati. Noi vogliamo sottolinearlo a nostro modo…
Partiamo dal titolo: il gin, un bicchiere di vetro nero… che immagini sono? Immagini che mischiano la “cupezza” del bicchiere nero alla bontà di un buon gin che manda via la negatività e ci porta serenità e gioia. D’altronde un po’ tutto il disco è contaminato da questa visione ottimistica e di come tante belle cose nella vita di ciascuno possono ancora accadere, a prescindere da quale sia la propria situazione attuale. Credo sia fondamentale vivere pensando che il futuro possa riservarci tante belle sorprese.
Di sicuro per restare in tema avrei scommesso sulla presenza di un rockabilly di maniera. E se il suono comunque si fa narratore, come avete contaminato il disco dei fumi dell’alcol? Quello lo devi chiedere al barista del locale fuori dagli studi di registrazione che ancora aspetta gli venga pagato il conto da parte dei 404 (battuta scherzosa ovviamente). Posso dirti che siamo voluti partire da un’ispirazione prettamente ‘90s a cui abbiamo aggiunto grazie all’uso dell’elettronica, in particolare del synth, un tocco di futuro. Per certi versi potrebbe essere questa la contaminazione dei fumi dell’alcool nel nostro disco.
Bellissimi i momenti ballad più distesi. Trovo che sia un momento alto del disco dentro cui, rilassandosi, escono fuori i dettagli con maggiore cura. Cosa ne pensate? Ti ringrazio molto dei complimenti, sicuramente sia Papers on the Rain che Never Forget Her sono due canzoni per noi, e in particolare per me che le ho scritte, molto vere e soprattutto sentite. Parlano di sentimenti personali e molto intimi, e sono molto contento stiano facendo breccia negli ascoltatori. Probabilmente sono le due canzoni più apprezzate da chi ci segue.
Dal vivo si torna al suono acustico o porterete in scena la bit digitale degli anni ’80? Entrambe le cose. Nelle ballad ci sarà più spazio per l’acustico, nelle canzoni più “sperimentali” come Mad Man o Absent ci sarà ovviamente più spazio all’elettronica.
Articolo del
17/11/2022 -
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