Abbiamo avuto il piacere d'intervistare gli Endlesss Harmony in occasione dell'uscita del nuovo lavoro discografico “Emerge”. La loro musica avvolge, stupisce ed appassiona come pochi altri progetti attualmente in circolazione. Questo il risultato della nostra chiacchierata.
1) Ciao ragazzi, benvenuti ai nostri microfoni, raccontateci pure come nasce il vostro progetto. Ciao a tutti! Il nostro progetto nasce nel 2010 come cover band dei Muse. Iniziare con le cover è stato per noi un modo di riunire i nostri gusti e migliorarci, fino a portarci poco dopo a scrivere pezzi originali. Nel tempo i componenti della band sono variati e così anche i nostri gusti a livello compositivo.
2) Quali sono state le influenze principali che hanno portato alla creazione del vostro disco “Emerge” Crescita personale e artistica, cambiamenti nella band, superamento di criticità a livello individuale e di gruppo, voglia di esprimerci, di suonare e mostrare il nostro lato più vero. Con "Emerge" vogliamo invitare le persone a credere nelle proprie potenzialità per oltrepassare ogni limite ed emergere dalle difficoltà.
3) Il vostro sound è “pesante” ed emerge una certa voglia di andare nettamente in controtendenza rispetto al panorama attuale. Pensate che ci sia ancora spazio per un genere come il vostro in Italia o siete già proiettati per una carriera all'estero? Abbiamo deciso di scrivere un album come piacesse a noi. Volevamo essere soddisfatti e fieri del prodotto finale, senza limitazioni per quanto riguarda la fruibilità commerciale dello stesso. Doveva nascere come disco quasi pop, ma questa iniziale scelta andava a cozzare con ciò che ci veniva più naturale, dunque abbiamo scelto di comporre più col cuore che con la testa. Sicuramente siamo proiettati all'estero, desideriamo partire per un tour a breve, ma crediamo che anche in Italia si possa riuscire a presentarsi con generi più "cattivi" di quelli mainstream proposti dai media.
4) Con chi avete collaborato per la realizzazione del disco? Tutte le persone con cui abbiamo collaborato hanno colto a pieno le nostre intenzioni, la nostra visione, e ci hanno aiutato a renderla realtà. L'album è stato registrato nello studio di Tommaso Canazza e Luca Tommasi, TL Sound Records, e per ultimarlo ci siamo affidati a Davide Saggioro di Wise Mastering. È stata una bella esperienza, un posto dove ci siamo sentiti liberi di essere pienamente noi stessi. La parte grafica è stata curata da Lorenzo Ballarini, mentre le fotografie sono state scattate da Fabio Led Pasquali. Volevamo raccontare qualcosa non solo attraverso la musica, e con loro abbiamo creato un qualcosa su una dimensione artistica che ci rappresenta molto. Siamo fieri di aver lavorato assieme a tutti loro.
5) “To The Limit (Push Me)” sembra un inno generazionale per millenials che hanno ancora nelle orecchie i primi Linkin Park o Evanescence. Vi rivedete in questa definizione/visione del vostro progetto o preferite comunicare ad un pubblico più giovane e magari convertirlo? Diciamo che quello che vorremmo fare è comunicare a quante più persone possibili. La musica è una lingua universale, una possibilità di esprimersi e lasciare un messaggio agli ascoltatori. Sicuramente crediamo che il rock/metal possano catturare l'attenzione dei giovani e possano tenere accesa quella dei più "grandi", in una conversazione che si fa spazio tra diversi temi sotto diverse forme.
6) Quali sono i vostri progetti futuri dopo l’uscita del disco? La voglia di suonare è tanta, incontenibile. Stiamo preparando degli show in Italia e non solo, ma non possiamo ancora svelare dettagli. Potete rimanere aggiornati sui nostri canali social per avere più informazioni a breve, ma possiamo dire con certezza che ci sarà molta musica dal vivo.
Articolo del
27/01/2023 -
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