Sempre ricchi di fascino quei dischi liberi, liberi di pensare a delle soluzioni, liberi poi di decidere come arrivare a compimento. E questo esordio a firma di un autore, cantautore e fonico come Federico Fiamma è certamente il titolo che porta: “Fuori stagione”, lavoro che alle mode non presta attenzione, che incontra la produzione di Carmelo Pipitone e questo significa anche un certo gusto distopico, sospeso, industrializzato. È facile perdersi, anzi doveroso… un perdersi che porta soltanto buone cose alla vita.
La canzone d'autore incontra un suono distopico, desertico… il post è un momento chiave di un disco che vive all’indomani della rivoluzione sociale. Questa è la mia immagine… Sto raccogliendo dei pareri che colleziono come fotografie preziose, non sempre quello che creiamo è simile alle orecchie di tutti e, per fortuna, questo disco vive di feedback abbastanza variegati pur tornando a volte l’aggettivo desertico, cosa che non mi dispiace. Il disco si è arricchito di esperienze e suoni passo dopo passo, spero possa arrivare sempre come un tutt’uno coerente al significato che porta.
L’uomo, l’individuo anzi che vien fuori da questo disco, col senno di poi: secondo te sta rinascendo o sta facendo i conti con le sue macerie? Per quanto mi riguarda questo è un disco di nascita. In tutto quello che mi ha preceduto a lui ho sempre sentito una corda che, in un certo senso, mi teneva legato ad un “bene oggettivo” impedendomi di nascere e di accettarmi per quello che ero. Da lui in poi riesco ad affrontare quanto mi succede con una visione di gioco differente e più sana, per me; spesso sento la necessità di lasciare cadere a terra dei pezzi, per rigenerarmi più forte e non portare in viaggio un bagaglio troppo pesante, prima avevo paura di farlo ma non sarò mai in grado di spiegare questa cosa fino in fondo.
“Fuori stagione” sembra anche un titolo che vuol rivoluzionare le abitudini. E in qualche modo sembra anche un concetto che torna nelle canzoni… cosa ne pensi? Al titolo non posso apporre nulla in particolare perché è stato scelto “solamente” ad emblema di quello che io e questo album siamo stati nel nostro percorso di vita assieme; ognuno è libero di trovare il proprio equilibrio come meglio crede. Nel mio piccolo, invece, ho cercato di inserire nei brani una sana prassi compositiva ed una sperimentazione che è caratteristica fondamentale degli album a cui sono fortemente affezionato o mi affeziono nel tempo; non credo sia un vero e proprio rivoluzionare le abitudini, certamente ho rivoluzionato le mie e continuerò a farlo nella speranza di poter essere sempre più comunicativo e musicale.
Federico Fiamma e Carmelo Pipitone. Il primo lo conosciamo oggi. Al secondo associamo spesso suoni e arrangiamenti che cercano la sospensione e il caos. Come vi siete incontrati e cosa ha dato al tuo disco che non avresti mai raggiunto da solo? Ho conosciuto Carmelo durante la realizzazione del disco Transumanza della band molisana Diamarte, artefice del tutto Gianmaria Spina, caro amico e stimato collega. Durante le catture in studio abbiamo tutti constatato una insolita efficacia di linguaggio ed una grande facilità nel capire cosa avesse in mente l’altro. Questo, unito alla potenza espressiva degli arrangiamenti che Carmelo aveva fatto con i ragazzi, mi hanno portato a chiedergli di collaborare anche per il disco che stavo scrivendo, fuori stagione per l’appunto. Ho deciso quindi di proporgli dei provini quasi acustici proprio per giovare della immensa creatività ed esperienza di Mello. Tutto quello che è venuto dopo è stato frutto di ore di lavoro, confronto, riflessione ed anche improvvisazione cruda senza mai perdere la virtù di essere a servizio della musica e di quello che c’è da comunicare. Detto questo direi che Carmelo ha messo una vera e propria parte di se’ in questo disco, come tutti quelli che hanno collaborato, una cosa per me preziosissima ed irraggiungibile in altri modi.
A questo punto devo chiederti di un video: questo disco ha una potenza visionaria importantissima. Non ci hai ancora pensato o non sai cosa fare prima? Ci ho riflettuto molto ma la mia volontà era che il tutto uscisse quasi come fosse un’unica composizione, motivo per il quale non ho estratto singoli o realizzato videoclip di un brano nello specifico; lascio quindi con piacere la potenza visionaria all’immaginazione di chi ascolta. Posso però anticipare che presto farò qualcosa al riguardo, sto lavorando ad un EP che credo possa darmi modo di sperimentare anche in altri ambiti artistici.
Articolo del
15/02/2023 -
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