Eccolo il nuovo disco di Valente, Claudio Valente, storico fondatore e anima di band che hanno segnato la fine dei ’90 e l’inizio del nuovo millennio e parliamo di Art Decò, Telegram e Holidays Futurisme. Oggi torna con un disco di inediti, in inglese… e torna anche la Dischi Soviet Studio di Matteo Marenduzzo. Facciamo girare “Radio Sky” anche dentro le allegorie visive del video ufficiale che la Blackbeat Productions, aka Giorgio Ricci, consegna all’immaginario che avevamo di certi ragazzi, di una certa Berlino, di un certo gusto post-atomico e metropolitano. Torna la New Wave di un certo stile artigiano, di quella che sempre guarda al futuro… di quella che tanto ci piace. Valente tra l’altro sarà anche ospite del format Trans Europe Express nella puntata del 12 Giugno… format di cui siamo partner e che ovviamente trovate nella nostra home page.
Si parte… anzi si torna ad una certa new wave o sbaglio? Si parte sicuramente dal mio bagaglio di esperienza, vale a dire la new wave con la quale sono nato e cresciuto, ma, come giustamente suggerisci, si torna anche là, ma non solo, dato che il mio ultimo disco “Radio Sky” pur avendo radici in quel terreno, si sviluppa poi aggiornando quelle sonorità a questi anni ’20, cercando un sound senza tempo, mescolando suggestioni diverse che alla new wave e a un certo gusto elettro-pop uniscono la rinnovata voglia di proporre un beat deciso, adatto anche al dancefloor ma con un’attitudine minimal che proviene dal mio amore per il kraut rock di band come Neu! Can e primi Kraftwerk. Una tendenza che comunque vedo anche tornare in molti progetti musicali odierni.
Berlino, i suoi cieli, una certa filmografia… anche tutto questo torna vero? Berlino con i suoi cieli, il suo immaginario art-rock sono una suggestione che ho nel DNA e che credo traspaia dall’atmosfera di molti brani dell’album e si manifesti chiaramente, ad esempio, proprio nel video di “Radio Sky”, il primo singolo estratto: con l’aiuto del regista Giorgio Ricci abbiamo senz’altro pensato al personaggio di Rafaela in “Così lontano, così vicino” di Wim Wenders. Nel film, Rafaela asseriva che gli uomini hanno oggi il cuore sprangato e gli occhi serrati, che credono al mondo molto più che agli angeli, dai quali invece fuggono via…
Garbo cantava “Radioclima”… tu con “Radio Sky” cerchi lo stesso immaginario? Il futuro arriva dalla radio? Che pezzo quello! L’ho adorato e lo trovo ancora molto emozionante. Si ,“Radio Sky” è anche una dichiarazione d’amore per la radio come mezzo di comunicazione che, secondo me, avrebbe bisogno di una nuova dimensione più avventurosa e meno influenzata e imbrigliata dalle logiche promozionali dei grandi network, però “Radio Sky” è anche una metafora di comunicazione cosmica, le onde sonore che lanciate nell’infinito portano messaggi di vita e di arte ad altri e da altri mondi lontani: in un’era di perenne connessione tecnologica, mi piace pensare ad una connessione più vasta, infinita, quasi esoterica e il “cielo radiofonico” dove si diffonde questa comunicazione diventa anche e soprattutto un cielo interiore. Abbiamo bisogno di ricominciare a “vedere” quell’invisibile che l’ordinarietà moderna cela ai nostri occhi.
Che poi in luogo del futuro… arriva il passato o comunque un certo ritorno alle origini dell’uomo che si sta perdendo…? Esattamente. Futuro, Presente, Passato, tutto coesiste in noi e intorno a noi e l’uomo moderno può pensare al futuro solo se è in grado di ritrovare un contatto con il passato, con una “sapienza” pre-tecnologica, a volte esoterica, andata persa, ma che ci potrebbe traghettare in un futuro post-tecnologico, più umano”, quindi, guardare al passato non con nostalgia, ma con lo scopo di estrarne linfa nuova per il futuro. Che poi, in senso musicale, per me significa attingere a piene mani dalla mia storia musicale per aggiornarla e inventarne una nuova e magari trasmettere anche alle generazioni più giovani un certo gusto per certe sonorità e atmosfere, cosa che credo, spero, sia riuscita bene in questo ultimo album grazie anche ai validi e brillanti musicisti, di più di una generazione successiva alla mia, che hanno aggiunto il loro stile e la loro prospettiva al mio modo di scrivere: il mio produttore artistico e bassista Andrea Lombardini, i chitarristi Alberto Milani e Gianni Rojatti, il batterista Davide Colletto e anche Jason Lindner, musicista con un gusto squisito e un curriculum importante pensa che ha registrato le tastiere di “Blackstar” di Bowie, del quale ho avuto il piacere e l’onore di avere una featuring nel disco.
Dal vivo questo disco lo sentirei ricco di installazioni visionarie. Come la vedi? Sono d’accordo! Anzi ti anticipo che io e il video maker e media artist Giorgio Ricci ci stiamo già lavorando proprio in questo giorni col proposito di rendere lo show più completo, suggestivo e affascinante per le date autunnali. Intanto, io e la band di musicisti che hanno registrato “Radio Sky”, stiamo scaldandoci con alcune date mirate in diversi club adatti a questo show in bilico tra wave e electro rock e finora il feedback del pubblico è stato davvero super!
Articolo del
22/05/2023 -
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