Non poteva scegliere un esordio più significativo per presentarsi, Indro Fiume, moniker del cantautore veneziano Giovanni Conigliaro. Il suo primo singolo “Addio Alla Purezza” è infatti una versione in italiano, completamente riarrangiata, di “Goodbye To Beauty” del compianto Mark Lanegan, dall’album Gargoyle.
Tra chitarre ariose e robuste batterie post-punk, Indro Fiume rende omaggio ad una delle sue maggiori fonti d’ispirazione, portando allo stesso tempo l’ascoltatore in un mondo poetico assolutamente personale, che offe uno sguardo elusivo e sospeso, seppur fedele all’intento di Lanegan. Il brano è stato prodotto con Andrea Liuzza, autore anche dell’affascinante videoclip che lo accompagna: un insieme di riprese liriche ed ermetiche, girate in un pomeriggio particolarmente nuvoloso a 1500 metri d’altitudine.
“È quasi una continuazione del brano di Lanegan” racconta Giovanni, spiegando la genesi della sua versione. “Racchiude in sé il senso di abbandono della bellezza, nascosta e poi svelata dalle molteplici ed interpretabili verità che possiamo ricercare come uomini.”
Giovanni, già leader del gruppo Harìa (VRec Music Label), ha intrapreso questa strada solista per dar piena forma alla sua ricerca poetica, e ha già pronto un album di canzoni originali che uscirà quest’inverno. Ma partire da Lanegan era per lui un primo passo necessario.
Il singolo e il video sono disponibili su tutte le piattaforme dal 26 maggio.
Perché hai scelto di presentare il tuo nuovo progetto con una cover di Mark Lanegan? In qualche modo penso sia stato un tracciato che ho dovuto semplicemente seguire ‘ascoltando’ ed assecondando l’impulso creativo di cui avevo bisogno in questo momento. Mark Lanegan ha influenzato molte persone, prima che musicisti, nell’espressività pura e densa di animi irrequieti che non si limitano a guardare il ‘reale’ da osservatori ma tentano di interpretarlo e raffigurarlo: uno scatto fotografico di ciò che la mente percepisce e l’occhio veicola al nostro subconscio.
Quante libertà ti sei preso nella traduzione? Un riadattamento per me è come il vento che lievemente spira lieve tra un asse ed un altro del ponte di una vecchia nave al largo e senza nessun passeggero a bordo. Questa immagine è utile per spiegare cosa può significare a volte la traduzione da un’altra lingua, soprattutto di un’opera ed in questo caso di un brano che raggiunge apparentemente la superficie delle cose ma il cui valore è nascosto tra le morfologie ed i diversi modi di comunicare. In un certo senso penso che la mia licenza poetica abbia rispettato il contenuto originale ma riadattandolo ad una propensione più ermetica e tramite figure retoriche con un’immagine personale differente.
Nel tuo nome c'é un Fiume, nel videoclip una montagna.. qual è il tuo rapporto con la natura? Come quello della maggior parte di noi animali sociali, non abbastanza forte come idealmente mi piacerebbe. Siamo abituati per una sorta di ineducazione ad osservare gli elementi tra cui siamo stati generati come un’astrazione, qualcosa di lontano dalla nostra quotidianità, mentre sarebbe il caso di rendersi conto che tutto ciò che compone la ‘natura’ sono alberi, fiumi, aria, esseri viventi di diverse strutture organiche e molto altro… almeno io la penso così.
Questa canzone è solo l'inizio. Cosa uscirà nei prossimi mesi? Sto concentrandomi intensamente perchè ciò su cui ho lavorato per alcuni anni si materializzi, da un’idea ad una forma precisa, un po’ come la creazione di un artigiano che intaglia un legno grezzo o un alchimista che trasmuta gli elementi. In questo caso è un’intuizione, manifestatasi in un immaginario che nel corso dei prossimi mesi inizierà a schiudersi e a dar luce ad alcune interpretazioni alternative tra gli 11 brani contenuti nell’album che verrà pubblicato verso la fine di quest’anno, 11 voci che esprimono ciò che il pensiero ci comunica irrazionalmente attraverso i gesti e le parole che assorbiamo in base alla nostra capacità di ascolto.
Articolo del
30/05/2023 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|