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Helle
Una canzone di rinascita nelle origini
di
Domenico Capitani
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Alla natura sembra dedicarsi non solo il concept ma anche il suono semplice e sofisticato allo stesso tempo. Lisa Brunetti in arte Helle torna in scena con un bellissimo disco dal titolo “La liberazione” dentro cui cavalca quella forma sottile ed evocativa della bella canzone d’autore che ricerca molto la narrazione più che il ritornello facile. La sperimentazione è tanto rivolta al sentire umano più che alla mera estetica radiofonica… anzi “La liberazione” ha davvero un impatto letterario cucito dentro un suono pregiato e ottimamente prodotto… come d’altronde ci aveva ampiamente convinto sin dal suo esordio.
Sembra che questo disco sia figlio di un percorso personale di emancipazione, di consapevolezza... è così? Assolutamente, è il viaggio che la narratrice compie verso la sua personale certezza.
Si cita spesso o comunque ci sono riferimenti alla “droga”. Non come sostanza (forse si parlando di lui)... ma comunque si parla di dipendenza in senso esistenziale se non ho colto male. Che ruolo ha nella tua vita e nella società di oggi questo concetto? Sicuramente ha un ruolo essenziale. Si parla molto di droga, in questo disco. È un argomento estremamente delicato, che anche in solitaria prendo sempre con le pinze. L’ho vissuta da molto vicino. Certamente la dipendenza da qualcosa la cerchi e la trovi quando l’esistenza non t’appaga appieno. È un circolo vizioso, un falso Eden.
In “Orme” citi un po’ gli uomini che vagano senza meta, come ritagli in cerca di consapevolezza. Di cosa parliamo? C’entra la guerra di oggi? Orme è la canzone più cruda e sofferta di questa raccolta, parla della tossicodipendenza. La guerra è un’immagine che ho trovato adeguata ad un fine metaforico.
E in particolare, l’oggi con le sue nuove normalità come ha contribuito a questo nuovo disco? Sicuramente è un disco figlio di questi tempi di crisi.
Parliamo di produzione che sembra un punto nevralgico del suono di questo disco... che ci dici? Lo è, volevo suonasse diversamente. Mi sono riavvicinata al folk dopo tanti anni.
Sembra anche mancare una certa elettronica come l’avevamo trovata nel disco d’esordio o sbaglio? Assolutamente, la scelta di uno strumentale scarno ed essenziale è stata anche un modo per allontanarmi dai miei precedenti progetti.
Articolo del
06/06/2023 -
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