"Compete" è la ninna nanna di speranza e guarigione di Gintsugi, capace di avvolgere le ombre con la luce. Dopo il suo primo EP, prodotto da Victor Van Vugt (Nick Cave, Beth Orton), il primo album di Gintsugi è previsto per l'autunno del 2023, in collaborazione con SONO Music e Beautiful Losers Records. "Complete" è concepita come una una canzone semplice in cui il suono della voce e del pianoforte portano un messaggio che potrebbe essere cantato ad una bambina. È un messaggio di speranza, una sfida provocatoria al cinismo del mondo basato sui giochi di potere e sulla dominazione. L’intervista esclusiva per Extra! Music Magazine
Il primo singolo dal tuo nuovo album in uscita, “Mon Coeur”, l’hai definito una storia di “fantascienza medievale”… cosa racconti? Nel periodo in cui ho scritto “Mon coeur”, la mia prima ed unica canzone in francese, stavo provando per aprire il concerto di Mansfield TYA, ad oggi il concerto più grande che io abbia mai fatto, in una sala da 1000 posti, La Belle Electrique. Questo duo fantastico che conoscevo male mi ha dato non solo l’opportunità di suonare; ma ho potuto approfondire il loro lavoro, ascoltando molte volte i loro brani e guardando i video. Ne sono rimasta completamente folgorata. I video del loro ultimo album sono girati in luoghi come delle abbazie sconsacrate, con uno stile piuttosto Goth. Credo che questi scenari abbiano nutrito in parte il testo della canzone, ed anche il mio immaginario. Come in quasi tutte le mie canzoni sono partita da una sensazione fugace per costruirci una storia. In meditazione si dice spesso, resta con la tua emozione, lascia andare la storia che ci metti di sopra. Questo tipo di esercizio dà libertà, perché si può partire anche da emozioni complesse (paura, rabbia, vergogna …) ed invece di rimuginarci sopra e cucirci di sopra una storia - che si alimenta poi in modo incontrollato - queste emozioni si può anche esplorarle, « aumentarle » e collegarle a qualcosa di più ampio che la propria storia personale. In “Mon coeur” racconto di tutte le persone che non possono amarsi perché non gli è permesso. Lo scenario è un castello medievale, ed i personaggi sono due uomini che si incontrano e condividono un amore proibito. Il sentimento in questo caso è sentito come un’affezione, una malattia. Il personaggio che canta è stato « infettato » ed ora non sa più come fare, perché questa affezione lo porta a sentirsi mostruoso, sentendo il peso del giudizio dei guardiani della morale. Che dice che quello che lui prova non è conforme alle norme, quindi indegno, mostruoso, riprovevole. Nella storia fantascientifica quindi lui decide di trasformarsi nel mostro, assumere pienamente questa affezione, trasformarsi in ciò che il suo amante gli ha donato.
Questo secondo singolo, “Complete”, suona diverso: di cosa parli qui? In “Complete” mi sono ispirata ai cantanti ed alle cantanti degli anni Cinquanta e Sessanta. Nella mia testa, me la immaginavo quasi cantata da Elvis. È una canzone che non ero neanche sicura di pubblicare, perché mi sembrava banale, invece forse ha il suo perché. Le canzoni troppo pacifiche spesso non mi convincono, non perché tutto debba essere sempre tormentato, ma perché il rischio di scivolare nello smielato e nella banalità è più alto. In realtà entrandoci dentro, la canzone non è così semplice come sembra. È una sorta di ninna nanna, che mi piacerebbe fosse cantata alle bimbe (invece delle fiabe con i principi azzurri?). Il messaggio è molto cristallino e diretto credo, molte cose di cui crediamo di aver bisogno sono indotti, giocano sulle nostre fragilità e le alimentano. Ci vuole tempo, ma si può imparare a farne a meno; almeno un po'
Le sonorità di questi singoli sono nuove rispetto a quelle che hai esplorato nel primo EP, più orchestrali e ricche di chiaroscuri: che tipo di sound hai ricercato? Ho iniziato ad ascoltare molte soundtrack di film, Yann Tiersen, Hans Zimmer, Ennio Morricone, oltre che Agnes Obel di cui non a caso le canzoni sono spesso presenti in film e serie. Ho seguito un corso di produzione in cui ho potuto scaricare la maggior parte delle biblioteche Native che mi hanno aiutato nella composizione/produzione. Già nel primo EP c’era un intento cinematico nonostante le canzoni fossero volutamente più scarne, per esempio in Spiraling Down c’è una forte componente cinematografica. Anche c’è la questione che sento di avere due vene, una più sperimentale e rock, ed un’altra più orchestrale e a volte neoclassica. Ho scritto diverse canzoni che andavano in entrambe le direzioni, e poi ho fatto delle scelte, e preso la decisione di orientare questo album nella seconda direzione. Mi sono detta « una cosa per volta »
Quali altri anticipazioni ci saranno nei prossimi mesi? Il terzo singolo dell’album, “Hex”, sarà pubblicato il 7 luglio; seguito poi da “To Grace” in settembre e dall’album in ottobre. Sto anche iniziando a pianificare una serie di concerti
Trovi sia difficile essere un’artista donna? Esercitare un mestiere come questo non è semplice in generale, c’è molta competizione e molto poco aiuto reciproco. A questa difficoltà si aggiunge senza dubbio la questione di genere e delle aspettative comportamentali che sono risposte sulle donne piuttosto che sugli uomini. Sicuramente crea più difficoltà essere una donna atipica. Io sono un pò un tomboy alla base, ho un forte senso dell’uguaglianza e non sono neanche tanto propensa a giocare stratagemmi seduttivi. Prima mi mascheravo da persona meno forte di quello che sono. Perché esporre la propria fragilità, in quanto donna, non è punito come manifestarsi forti, intelligenti ed esigenti, per esempio. Poi ho smesso di riconoscermi allo specchio, e lì ho detto, anche no. La difficoltà principale è il continuo dover ristabilire limiti. Perché spesso non trovi il grande macho stereotipato che ti insulta. Da donna che porta avanti il proprio progetto e lavora anche per altri, ciò che è usante è il collega che suppone che tu non conosca il tuo lavoro, che prova a diminuire le tue capacità con delle piccole « battute » (e se non ridi, la stai prendendo male); il compositore che senza conoscerti prova a trattarti come se fossi la sua migliore amica e considera che farti perdere tempo vada bene; il collega che ti dà le deadline e non le rispetta come prassi ; e il fatto che, spesso, quando fai notare che l’una o l’altra cosa non ti vanno, il problema diventi tu. Queste cose si sommano e ad un certo punto il sistema nervoso va in tilt. Ci sarebbe altro, per esempio il fatto che essere di natura empatica e non troppo narcisistica non aiuta, genere a parte, ma è un discorso lungo. Dall’osservazione di queste cose è nato per me comunque un’adesione al DIY. Più sei indipendente, più hai la possibilità di scegliere le situazioni in cui vuoi stare, come, quando, e non subirle. Credo anche di essere diventata molto meno « simpatica » ma mi interessa anche molto meno compiacere le persone. Essere dipendenti dal giudizio degli altri è una schiavitù terribile.
Chi ti ha aiutata a realizzare questo disco? Beautiful Losers che ha co-prodotto l’album, SONO creators di cui due artisti hanno eseguito le copertine dei singles e dell’album, più alcuni piccoli video che accompagnano il lavoro. Youstudio a Grenoble di cui ho seguito il corso in produzione musicale e mi ha generosamente ceduto delle biblioteche di suoni bellissimi, che ho usato molto nell’album. Dovrei ringraziare anche gli youtubers che spiegano come si posiziona la luce nei video, Cottonbro studio per mettere a disposizione dei video di alta qualità in libero accesso, e la mia insegnante di canto Nico Note che con la sua enorme esperienza professionale nel settore, mi ha aiutata non solo artisticamente ma anche psicologicamente a centrarmi nel mio lavoro. Ed i miei amici ed amiche che ascoltano le canzoni ed i video ad ogni tappa, mi hanno aiutato a trovare delle date, e mi hanno dato supporto emotivo, che è fondamentale.
Articolo del
19/06/2023 -
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