Un progetto elegante, inconsueto, ricco di suoni, colori e caratterizzato da tante sfumature. Dialogue’s Delight è il nuovo disco della cantante e pianista Olivia Trummer e dal batterista Nicola Angelucci uscito recentemente per A.D.A. Music Italy/Warner Music Italy. Filo conduttore di questo lavoro è la gioia del dialogo, del confronto che si traduce in musica attraverso un mondo sonoro originale che abbraccia con curiosità il vecchio e il nuovo. Special guest d’eccezione è il fisarmonicista Luciano Biondini che ha partecipato alla realizzazione di alcuni brani. Ecco cosa hanno raccontato a Extra Music Magazine Olivia Trummer e Nicola Angelucci
Dialogue’s Delight, il titolo di questo disco rappresenta senza dubbio una sintesi perfetta di questo duo. Come dialogano il pianoforte e la batteria in questo progetto? Crediamo che gli elementi che creano dialogo siano la sensibilità di ogni musicista e la capacità di "fare" musica insieme anche se, ovviamente, i nostri strumenti fanno da tramite fra noi e quello che arriva al pubblico e dunque sta a noi usarli per trasmettere emozioni. Sicuramente, quando siamo sul palco, tra noi c'è molta sintonia. C'è stata sin dal nostro primo concerto quando, quasi per caso, abbiamo suonato qualche brano in duo (aspettavamo che arrivasse il bassista) e abbiamo sentito in maniera molto forte questa coesione, che speriamo arrivi al pubblico nello stesso modo
In questo disco i brani sono quasi tutti originali, eccezion fatta per due standard. Quali sono quelli che secondo voi rappresentano al meglio la vostra formazione e perché? Nicola: Probabilmente tutti, compresi gli standard e quelli dove suona anche Luciano, tanto è vero che quando nei live lui non è presente, li suoniamo comunque. Questo perché i brani sono stati pensati e arrangiati per "Dialogue's Delight" e non semplicemente risuonati e/o adattati per il duo, o comunque per una formazione “senza basso”. Olivia: Forse è proprio l’ampio spettro del nostro repertorio che ci caratterizza e rende il nostro duo speciale. Penso che i brani scritti insieme - quindi “Strolling“, “Portoferraio“ e “Dialogue’s Delight“ - ci rappresentino al meglio, mostrando il potenziale della nostra collaborazione.
La presenza di Luciano Biondini senza dubbio arricchisce alcuni brani. C’è anche un motivo particolare che vi ha fatto scegliere un musicista che suonasse la fisarmonica? Nicola : Cercavamo un suono particolare che non fosse un contrabbasso o un fiato e l'amicizia e l'infinita stima che c'è tra me e Luciano mi ha portato a proporlo a Olivia. Lei appena lo ha ascoltato è rimasta subito molto colpita dal suo essere un Musicista con la M maiuscola. Liricità, senso del ritmo, una musicalità incredibile, rispetto per la musica. Luciano ha tutto quello che un grande musicista dovrebbe avere Olivia : La fisarmonica è un po' come il pianoforte, può accompagnare come avere un ruolo da solista, quindi le possibilità sono tantissime e anche imprevedibili, può accadere di tutto: nulla è escluso e neppure scontato
Come è cominciata invece la storia di questo duo e cosa è cambiato dai primi momenti in cui vi siete conosciuti? Olivia : È importante sottolineare che l’idea del duo non è nata come "trio senza basso", ma come estensione del mio progetto in solo. Il pianoforte e la voce, per me, sono già una combinazione perfetta, un insieme molto organico e ricco di suoni. La batteria, soprattutto suonata nel modo lirico e sensibile di Nicola, rappresenta un arricchimento, rendendo la musica un incontro
Nicola: Ufficialmente Olivia aveva un concerto in piano solo e mi ha invitato a suonare qualche brano con lei. Ho un ricordo stupendo, ci siamo divertiti tantissimo e da lì non abbiamo più mollato l'idea di realizzare un progetto in duo, anzi abbiamo cominciato a lavorarci da subito. Ecco, questo è cambiato da allora ad oggi...ci abbiamo creduto, abbiamo scritto musica per il duo, abbiamo speso tempo ed energie per arrivare ad un qualcosa di bello. Oggi lo abbiamo realizzato e ne sono felicissimo.
Raccontateci anche il vostro modo di comporre e di stare in sala. In sintesi come nascono i nuovi brani di Dialogue’s delight? Nicola: Non c'è un iter preciso. Portoferraio, il primo brano scritto insieme dopo pochissimo tempo dal nostro primo concerto, è nato quasi per caso e avrebbe dovuto avere tutt'altra destinazione, invece è rimasto nel cassetto per diversi anni ed ora è stato il momento giusto per riportarlo alla luce. Una cosa molto bella secondo me è che ci aiutiamo, ci consigliano tantissimo reciprocamente. Di solito lei aggiunge cose ai miei brani ed io tolgo ai suoi... e magicamente alla fine funzionano. Per quanto riguarda ad esempio French Puppets l'ho scritto pensando proprio al suono di fisarmonica e ad un'atmosfera un po' francese. Devo dire che Luciano ci ha messo molto del suo per renderlo speciale e molto caratteristico. Olivia: Per qualche brano mi sono lasciata ispirare dal titolo che abbiamo dato al progetto come per la canzone “Dialogue’s Delight“, che non esisteva fino a circa un mese prima della registrazione. Volevo creare una narrazione, sviluppando l’idea del dialogo / la sua mancanza. Così è nata la title track e anche “Indifference“ che parla dell'isolamento sociale, tanto evidente nel mondo di oggi, che poi non è solo il pericolo di allontanarci gli uno dagli altri ma anche da noi stessi.
Una domanda per Olivia: in generale hai suonato con molti artisti italiani nel tuo percorso. Cosa ti affascina e in generale quali sono le caratteristiche che hai trovato in loro? Olivia: Quando ho iniziato a suonare con musicisti italiani mi sono subito sentita a casa. Dalla mia esperienza posso dire che tendono ad avere una grande sensibilità per la bellezza in generale, sia nella musica sia nella vita. Apprezzano e abbracciano la tradizione come un valore, quindi la conoscono bene e ciò li fa suonare in un certo modo, molto rispettoso. In più c’è un bel senso di complicità fra i musicisti, e questo si sente anche nella musica.
Per Nicola, invece, hai suonato in formazioni con più elementi rispetto a Dialogue’s delight. Come cambia l’approccio in un duo che senza dubbio è più minimale? Nicola: Non saprei, cerco di dare sempre il meglio di me stesso pensando in primo luogo alla musica e non al numero degli elementi di un gruppo o alle varie etichette che spesso, purtroppo, si danno soprattutto al jazz. Io credo che la musica sia una e vada suonata con onestà, cuore, sensibilità e con molto rispetto
In questo momento invece state lavorando già a qualcosa di nuovo? In caso volete darci qualche anticipazione a riguardo? Nicola: In poco tempo è uscito "For you" di Olivia, "Changes" a mio nome ed ora "Dialogue's Delight" dove siamo co-leader. Abbiamo bisogno ancora di un po' di tempo per dare spazio a questi lavori.
Avete anche qualche aggiornamento sui prossimi live? Il prossimo, e ci teniamo tantissimo, è l'11 luglio ad Umbria Jazz, ore 12 sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. Poi siamo in giro anche in altre formazioni per tutta l’estate e riprenderemo in particolare il duo da settembre, per le date autunnali
Articolo del
18/07/2023 -
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