Un disco di folk americano, un disco italiano. Un disco dal titolo ”Liberi e forti”. Apolidi figli di una guerra che non ha tempo e geografia. Liberi di essere vivi, se stessi contro le maschere. Forti di salvarsi e salvare tutto questo. Ritroviamo la bellezza melodica di Sergio Borsato, ritroviamo quel certo modo di fare storia, ricordarla, criticarla in qualche modo… ritroviamo lo storytelling classico che ha radici antiche… ed il suono che Borsato sceglie di confezionare è come una fotografia, sua personale… il suo modo di pensare alla canzone e le sue storie. Sembra un disco antico ma in realtà suona bene al futuro.
Penso sempre che questo disco sia qualcosa di prezioso da portarsi dietro, lungo tutto un viaggio. C’è aria di viaggio dentro… le storie sono così. Che mi dici? Diciamo che sono momenti molto concreti della quotidianità con metafore più generali sulla vita, espresse sempre con un linguaggio semplice ma nello stesso tempo incisivo. Si siamo tutti viaggiatori, la nostra esistenza è già di per se un lungo viaggio. Ti definisci melodista. Cioè? Mah; il processo di composizione di una canzone può essere suddiviso principalmente in due elementi (poi c'è n'è un terzo che riguarda l'arrangiamento), il testo e la melodia principale. Quindi io mi definisco autore compositore melodista, cioè scrivo canzoni, i testi, le compongo con una melodia di base e poi le sviluppo in team, con gli arrangiamenti. La melodia è nell'anima
Parli anche di “relitti” della società. E qui siamo molto dentro la letteratura folk di tutto il mondo. Per te chi sono pensando alla vita di tutti i giorni? Sono le persone che hanno perduto la loro funzione e dignità sociale, gente come noi che vive emarginata e isolata. persone fragili spesso invisibili, che gravitano attorno all'esistenza. La civilizzazione è uno dei motivi scatenanti, confutare costumi, culture e imperativi ideologici (vedi il nazismo) dei popoli "civilizzati", collocando il perfetto socio-umano, come elemento di distinzione unica, provoca una "rimozione" dei soggetti che non si adeguano. La musica Folk canta le differenze geografiche e culturali favorendo l'integrazione e contribuendo a togliere l'embargo sociale.
Altra parola importante: anarchia. In fondo però un disco è un po’ rispettare leggi e ingranaggi tutt’altro che anarchici. Per te dunque che peso e che posto ha questa parola? Se per anarchia significhiamo togliere ogni regola, stiamo percorrendo la strada dell'utopia. La natura stessa, i suoi elementi, sono regolati. Purtroppo siamo al mondo per comandare o essere comandati, rispettare regole e comandamenti, leggi a volte, spesso, ingiuste. Ma abbiamo anche il diritto a ribellarci al pensiero unico, manifestare i nostri diritti, denunciare le ingiustizie, esporre le nostre idee. Se vuoi giocare a scacchi devi affidarti alle regole. Poi....puoi vincere o perdere. Oppure non giochi..... e con questo ho detto tutto!
Una silenzio che durava da 8 anni circa. Cosa è cambiato e cosa è cresciuto in questo tempo…? Beh, soprattutto è cambiato il pensiero, son cambiate le aspettative. L'esperienza insegna a non commettere errori o a commetterli volontariamente. Per quanto concerne il silenzio è un silenzio che dura da sempre, perché il cursore del volume ce l'hanno i padroni del vapore e se i tuoi messaggi disturbano il manovratore, quel cursore lo azzerano. Non è cambiato nulla, o tutto, ma a noi che ce ne frega, noi che raccontiamo storie scomode siamo partigiani senza p della parola, delle emozioni, e il main stream ci fa un baffo. 😂 Sono ritornato; anche se, in realtà, non sono mai andato via!
Articolo del
24/07/2023 -
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