Ormai tanto si assiste a dischi che tornano alle origini. Dal suono programmato e digitale assistiamo sempre più ai ritorni dei nastri, dei vinili, del rock suonato e dannatamente sentito. Ed eccolo il fuzz americano con quel rumore bianco in sottofondo che tradisce il calore di amplificatori valvolari o di strumentazioni analogiche. Marco Bartoccioni ci regala un disco come “Play the Joker” e ci sembra di tornare tra le righe eterne di certi grandi raduni a stelle e strisce, robe da grandi stage che non smentisce uno studio e un approccio nostrano, cosa assai sgradita e che troppo spesso fa capolino. Una pronuncia interessante e sporca anche di inflessioni di sobborgo, com’è interessante la ricerca del suono. Anima blues che gorgoglia in sottofondo e perde totalmente ogni connessione con il nostro bel paese quando si chiude dentro brano come “Conversation with the Devil”. E il disco finisce che neanche ce ne siamo accorti.
Un disco antico nei modi di registrare: si torna sempre più spesso alle origini vero? Perché secondo te? Credo che il passato ci abbia lasciato dei grandi insegnamenti , il passato non è “vecchio” , ma è “esperienza” , esperienza che ci ha permesso di capire che la produzione musicale degli anni 70” , per come era pensata , ragionata , e realizzata , era un qualcosa che andava oltre la realizzazione di un disco , ma mirava a dare un messaggio, musicale e sonoro , arrivando inevitabilmente più a fondo nell’animo delle persone. Credo fermamente in questo concetto , motivo per cui ho cercato di tornare alle origini ispirandomi a quel periodo storico registrando e producendo il disco su nastro.
Domanda spigolosa: ma secondo te oggi esiste anche un pubblico capace di apprezzare quel certo modo di produrre il disco? Assolutamente si! Credo si sia creata , con il tempo , una spaccatura importante tra gli ascoltatori , ovvero quelli che consumano musica molto velocemente , in maniera a volte anche superficiale , e quelli che invece proprio per contrastare questo fenomeno , tendono ad ascoltarla in maniera molto più approfondita...ecco a mio avviso uno dei motivi del ritorno del Vinile. Questo è un publico che ha la capacità di apprezzare e riconoscere i lavori e le produzioni che hanno valorizzato “il fruscio del nastro” , integrandolo nei SUONI dell’album , rendendoli unici.
Registrazione su nastro dunque mi aspetto anche un editing di tagli e cuci con taglierino vero? un lavoro di taglia e cuci molto accurato è stato fatto con Paolo De Stefani (produttore del disco). Registrare a nastro implica processi tecnici più complessi , ma molto più affascinanti dei vari “fade “ digitali. In linea con il concept dell’album , ovvero “unione tra passato e presente” , abbiamo usufruito dell’avanguardia tecnologica del 2023 , che ci ha permesso di sostituire i “taglierini fisici” mantenendo comunque integra la filosofia di questa tipologia di produzione. Questo ci ha riservato delle infinite gratificazioni e soddisfazioni , perché per noi la musica e soprattutto i “SUONI” belli rimarranno per sempre.
Il futuro dentro “Play the Joker”? In che modo lo troviamo... se lo cercassimo…? Sicuramente “Play the Joker” è il disco del mio presente, l’ho scritto e suonato per come sono ora , con tutte le influenze del passato , e se questo mix di Ere , diventerà davvero qualcosa di importante , allora tra 10 anni riparleremo del “futuro” che c’era in Play the joker. Per ora quello che è certo è che questo album è una mia personale scommessa , e come tutti sappiamo le scommesse sono sempre proiettate al futuro.
Che poi non solo il video ufficiale ma anche tutto il disco sembra raccontare di luoghi distopici e decadenti... vero? Sicuramente la contrapposizione tra passato e presente , è uno dei temi primari del disco , nel video e nei brani , dipingo la società di oggi, come una società decadente , arrogante , tendente all’ignoranza , ma allo stesso tempo , esorto me stesso a non deporre le armi nel cercare di combatterla per non esserne vittima e prendo spunto dal passato per ripristinarne i giusti valori.
Articolo del
18/09/2023 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|