Decisamente un suono acido, duro, qualcosa che torna alla forma scheletrica della composizione. In bilico tra post-punk e rock alternativo. Ma anche quel gusto per certe sospensioni che tanto devono al post-rock. Sono i partenopei Japaneseghostarmy con un disco nuovo dal titolo “Abbey Pazienza” che vede la produzione artistica di Danjlo aka Danilo Turco, anche bassista di questa incisione. E noi ovviamente indaghiamo da vicino e sottolineiamo come tanta parte della nuova musica suonata corra in direzione ostinata e contraria rispetto al futuro tecnologico che tanto domina ogni cosa… o quasi.
Il grunge prende derive pop. Il tutto dentro un suono a volte scomposto ai margini, randagio, istintivo. La cosa mi piace. Che ci dite di questa “casualità” che sento nelle esecuzioni e nel mix? Innanzitutto siamo felicissimi che il nostro lavoro sia piaciuto, “Abbey Pazienza” significa davvero tanto per noi. Questi brani sono il frutto di una forte necessità nata subito dopo “OK Laptop”, il nostro primo ep. Un’urgenza creativa che ci ha spinti ad investire tutte le energie sul nostro sound in modo da renderlo più consapevole e diretto, senza però mai abbandonare la nostra forte vena sperimentale, l’immancabile “ingrediente segreto” che dona istintività e un pizzico di disordine al suono dei JGA.
Soprattutto la voce cerca soluzioni che poco si appoggiano alle abitudini di perfezione che siamo soliti trovare in giro… vero? Verissimo. Questa nostra prima volta in italiano ci ha messo alla prova sotto diversi aspetti. Lavorare su un buon testo, usare le parole giuste e dare l’interpretazione perfetta ad ogni brano è stata una bella sfida, una sfida che non avremmo mai vinto senza Danjlo, che per questo disco non si è mai risparmiato, in particolar modo sulle voci. Tutto questo ha fatto sì che il cantato fosse sicuramente molto più protagonista rispetto all ep precedente, lasciando così spazio per sperimentazioni e suoni “poco convenzionali” in fase di mix.
Un retrogusto fortissimo di Anni ’70. Anche dentro la copertina… come mai? Siamo davvero contenti che già dalla bellissima copertina curata da Marco Normando sia possibile capire quanto gli anni 70 per noi siano fondamentali. Non abbiamo mai nascosto il nostro amore per King Crimson, Led Zeppelin e Battisti, artisti che ci influenzano da sempre sia con la loro musica che con il loro modo di concepirla. Ad esempio, “Abbey Pazienza” è un disco nato in sala prove, tra una jam e l’altra, seguendo e suonando le idee migliori uscite da esse, un po come usavano fare Fripp e soci all’epoca.
E il futuro per voi? I Japaneseghostarmy cosa ci vedono nel futuro? Ve lo chiedo visto che tutto di questo disco rema al contrario… o quasi… I Japaneseghostarmy sono già nel futuro. Seguiamo alla lettera quel vecchio proverbio inglese, “fake it ‘till you make it”. Un po' come un mantra, fingiamo convintissimi di avercela fatta, finché a suon di chitarra e batteria non ce l’avremmo fatta veramente.
Un video ufficiale? Immagino una 8mm o qualcosa di simile… Videoclip ancora nulla, però ci siamo tanto divertiti a girare un paio di live session, una nella nostra sala prove mentre l’altra è stata girata negli studi di Soundinside Records, la nostra etichetta, curata da Ciro Galante e dal mitico Jex Sagristano, persona di fondamentale importanza per questo disco. Trovate entrambe le session su YouTube.
Articolo del
05/10/2023 -
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