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Elisabetta Arpellino
Elisabetta Arpellino: giovane folk, se stessi allo specchio
di
Domenico Capitani
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Si intitola “Anita” questo secondo Ep a firma della giovanissima cantautrice astigiana Elisabetta Arpellino. Parliamo di quel folk (che qualcuno chiamerebbe alt-folk) dalle fortissime tinte americane. E le trame radiofoniche che il pop tout court richiede alle cose di scivolare in senso comune non mancano mai. Un disco che mette al centro la lotta contro “noi stessi”, riconoscersi e riconoscere ogni nostra luce e tutte le nostre ombre soprattutto. Un suono pulito, ingenuo per alcuni aspetti, libero di somigliare e di essere. Piccole cose preziose che hanno strada libera per crescere…
“Anita” è un binomio. Il disco è un binomio. Io con me stesso. Vero? Si, in questo disco Anita fa i conti con se stessa e con il suo dolore ne prende atto e lo fa per rialzarsi, raccontando la sua storia che ahimè accomuna molte più donne e ragazze di quanto pensiamo.
Come nella bellissima copertina… o sbaglio? No esatto la copertina è proprio Anita che si guarda allo specchio e vede se stessa. Là si può leggere in entrambi i sensi lei che si guarda e si vede guerriera o lei che si vede senza armatura.
Che poi mi piace molto questo modo di disegnare, allegoria pop ma anche dolcemente fanciullesca, come il suono del disco… che ne pensi? Diciamo che ci sono suoni molto onirici e temi molto forti, è sempre un gioco di contrasti. È una cosa che ha me a sempre affascinano questo modo di giocare con il suono e le parole.
E perché una delle due è armata di tutto punto? Fa riferimento alla terza traccia dell’Ep “Senza fondo” dove si racconta di questa presa di coscienza che la vita non è quella delle favole e che in qualche modo bisogna proteggersi dal mondo che ci fa del male.
Il folk nell’era moderna: le tue radici nel passato? Le mie radici nel passato affondano nella musica romana, nonostante io sia nata a 500 km di distanza dalla capitale, sono cresciuta con De Gregori da piccola e nella mia adolescenza ho incontrato Fabi Gazzè e Silvestri, per cui si può dire che musicalmente le mie radici nascano da lì.
Articolo del
17/10/2023 -
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