Bello questo suono che porta, conduce, spinge ma non disturba nonostante i bordi viscosi e graffianti, nonostante l’America rock delle grandi routs, nonostante le “urla” che disegnano melodie efficaci. Torna in scena Pit Coccato, lo fa avvolto dalla direzione artistica di Daniele Celona, lo fa arricchendo questo disco di fumetti (uno per ogni brano) a firma di Lentilla, Lorenzo Ricordi, Riccardo Cerutti. Torna Pit Coccato e lo fa con “Tales of Lonely Nights”, disco di energia e luce buona. E noi ovviamente stiamo sul pezzo, un pezzo che scappa dal nostro santo paese, restituendo un suono e una vita live davvero internazionale…
Una prova di grande gusto internazionale. Complimenti. Era proprio questa la tua direzione o l’hai raccolta strada facendo? Innanzi tutto ti ringrazio per i complimenti. La strada esterofila è sempre stata quella più affine alla mia produzione: da piccolo e da ragazzo ascoltavo principalmente musica inglese e americana arrivando a scoprire l'indie italiano soltanto entrandoci a contatto facendo questa professione. Quando ho iniziato a scrivere canzoni vivevo già in irlanda, quindi è stato comodo per me trasmettere le mie esperienze di musica nei miei pezzi, ovviamente è stato un processo graduale: dal primo ep a questo si sente una grande maturazione in fatto di scelta dei suoni e arrangiamenti.
Con Daniele Celona che connessione è stata? In che modo ti sei lasciato contaminare? Quando sono arrivato da Daniele i pezzi erano già abbastanza arrangiati, ciononostante ha saputo fare un lavoro ottimo nel lavorare le varie parti per far risaltare al meglio la produzione e aggiungere elementi di noise, campioni ulteriori. È stata la primissima volta che ho lavorato con un produttore fidandomi, essendo entrambi due assidui ascoltatori di Grunge non è stato neanche poi così difficile, il risultato è secondo me il lavoro più consapevole e maturo che abbia mai pubblicato.
Con Agnemag poi si trova un equilibrio quasi onirico, parlando del brano "Who You Really Are”. Altra connessione che trovi come…? E come vedi col senno di poi? Io e Agnese siamo ottimi colleghi da tempo da un po' di anni ormai e, oltre alla profonda amicizia che ci lega amicizia, abbiamo un rapporto artistico a 360 gradi. La collaborazione partì a fine 2019 con lo scorso album (What I Need - che vi invito ad ascoltare) dove lei ha cantato tutte le seconde voci e realizzato tutte le foto, poi proseguita con due videoclip, infine con due tour e ora è appena incominciato il terzo. Col senno di poi son sempre più convinto che non poteva esserci soggetto più adatto di lei a cantare su un brano così importante e delicato, son convinto che faremo tante altre cose assieme.
Ad ogni ascolto penso che questo sia un disco figlio di certi Wilco, di un certo Springsteen, di qualche sospensione alla Micah P. Hinson. Non saprei… che radici ha? Sei evaso totalmente dall’Italia… Tutti gli artisti che hai citato fanno parte della mia collezione di dischi da quando sono piccolo, insieme ad altri mostri sacri della musica indipendente: Sparklehorse, Pavement e il maestro Tom Waits (potrei andare avanti per pagine e pagine in realtà). “Tales of lonely nights” in particolare l'ho scritto e arrangiato attingendo a due dischi in particolare: per la drammaturgia e l'imponenza delle canzoni Ants from up there dei Black Country New Road, il secondo dove mi sono più ispirato per i corali e l'energia Punk è Worry di Jeff Rosenstock
Un tour adesso? A spasso oltre i confini italiani anche? Con estremo piacere noto che c'è stata tanta voglia di sentire questo album dal vivo, le date si aggiornano di settimana in settimana e i posti sono belli pieni. Quest'estate sono tornato dopo 5 anni a suonare in irlanda per un minitour di 3 concerti, ora mi sto concentrando su Paesi Bassi, Francia e Germania qualcosa sicuramente succederà.
Articolo del
20/11/2023 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|