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Michele Fraternali
Michele Fraternali: un basso solo per magia
di
Domenico Capitani
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Michele Fraternali torna in scena con un disco evocativo, celebrativo di quella spiritualità magica e contemplativa che è una radice ormai dimenticata del vivere quotidiano. Si intitola “The Bass Magic” questo nuovo disco in basso solo. Ed è curato il suono così come la sua “voce”, il suo “canto”, un disco strumentale scritto e cesellato da mano artigiana anche se per le ultime due battute si concede il lusso di catturare composizioni estemporanee rapite al momento. Improvvisazioni ma non solo… curati tanto anche i video che troviamo in rete. Ovviamente tutto l’immaginario ci riporta ad un ambiente magico e fantastico. Che poi è il disco stesso che mi pone la domanda: la realtà dunque qual è?
Sperimentazione e scrittura ragionata. Quanto ha pesato l’una e quanto la seconda? Ha pesato di più la strada della Sperimentazione, questi brani nascono dal bisogno di esprimere emozioni e sensazioni attraverso lo strumento quindi ho sempre ricercato una corretta rappresentazione sonora del mio “mondo interno” .
Ha pesato di più la parte sperimentale guidata dall’istinto, poi sicuramente nei momenti in cui serviva una visione più chiara e lineare è intervenuta la parte razionale a trovare soluzioni per dare un filo logico alle composizioni. La cooperazione tra le due è stata la chiave.
Nel suono anche hai fatto molta ricerca sopratutto negli ultimi due brani. Puro istinto e casualità o hai giocato con soluzioni che già conoscevi? Gli ultimi due brani sono Performance estemporanee Live al Duna Studio nate grazie al lavoro di Nicola Rosti che oltre alla Produzione, si è occupato del Live Mixing e del Sound Design.
Durante le registrazioni mi sono lasciato guidare dall’istinto e dall’esprimere “quel sentire interno”; sono brani in cui suono il basso con un approccio performativo che mi permette di improvvisare e trovare soluzioni alternative sul momento per creare suoni, rumori e suggestioni.
Oltre a questo approccio, c’è stato un grande lavoro di interazione sonora con Nicola durante le performance che ha reso possibile la realizzazione di queste opere.
Il lavoro con Nicola Rosti? Cosa e dove ti ha portato?
Il lavoro con Nicola mi ha aperto ad una visione più ampia e profonda della musica ancor prima di intraprendere questo percorso da solista. Ho avuto modo di collaborare all’interno del collettivo “Es Nova” e con i “Liquid Session Trio” che mi hanno permesso di sviluppare sia il mio lato performativo che espressivo con lo strumento e di ampliare i miei orizzonti musicali ed artistici. La sfida di realizzare un progetto di solo basso elettrico è nata insieme a lui, così abbiamo lavorato al primo disco “In The Bass Room” e proseguito fino a “In The Bass Magic”.
In primis mi ha portato la voglia di andare oltre alle convenzioni e ad azzardare dove ci sono limiti.
E perché tutto questo piano e nero nelle foto di copertina? Trovo che le fotografie in bianco e nero offrano una profondità e fascino unici, danno la sensazione di essere sospese nel tempo e ti danno la possibilità di riempire con l’immaginazione.
La fotografia è stata curata da Etery Studio che basa il suo lavoro principalmente sul bianco e nero ed è in grado di immortalare gesti e sensazioni in modo veramente unico.
Una curiosità: spesso nelle esecuzioni hai cercato timbriche assai chitarristiche o sbaglio? Sembra una contraddizione o sono completamente fuori strada?
Quello che utilizzo è un basso a 6 corde che possiede un range sonoro molto più esteso e può avvicinarsi tranquillamente a quello di un pianoforte o di una chitarra baritona.
Si può suonare attraverso diverse tecniche come lo slap, il tapping, gli armonici e gli arpeggi proprio come una chitarra. Le melodie più acute dei brani che vengono eseguite nelle prime corde o negli ultimi tasti dello strumento possono sicuramente ricordare altre sonorità come appunto quelle della chitarra o, perché no, quelle dell’arpa.
In fin dei conti, si tratta sempre di strumenti a corda con range più o meno esteso che ognuno suona come meglio sente di esprimersi.
Articolo del
29/11/2023 -
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