Salvatore Cuffaro prende l’ennesima deriva perché è da tutti seguire i tracciati rettilinei. Il nuovo rock è un esordio del progetto Mantra3 e si intitola “Andata e ritorno”. Indagheremo da vicino questo senso di acido e di psichedelia, di suoni urbani e di visioni distopiche. Un prima e un dopo la pandemia. Respirare sembra essere un punto chiave del disco. Come lo è il cinema nelle raffinate citazioni a corredo del suono di questo lavoro.
Alienazione, shock anafilattici, asfissia…anzi, afasia totale. Da dove nasce questa fotografia “sociale”? Alienazione è lo stato in cui preferirei vivere anziché assistere al decadimento di questa società, lo shock parla della scoperta di un tradimento, uno shock di fatto, l'aggettivo anafilattico ci stava bene nella metrica del ritornello ed ha quindi portato alle 4 strofe finali (è sufficiente solo il tatto - quando viene dai di matto - il momento non è adatto - e ti senti come fatto); asfissia fa solo riferimento al film Asphyx dove il personaggio principale trova il modo di imprigionare lo spirito della morte e prodursi la vita eterna (per arrivare a questo ha dovuto creare esperimenti e portarsi al limite della morte); per quanto riguarda apatia, ricordo che la musica dark degli anni '80 era molto incentrata sulla noia, tuttavia ritengo che oggi ci sia più apatia che noia;
Ormai lo sappiamo: esiste un prima e un dopo pandemia. Per voi che nascete musicalmente in questo tempo, che cosa è cambiato per davvero? La pandemia ha trasformato il mondo che conoscevamo prima in tanti aspetti, dal lavoro alla vita sociale, a mio avviso ha portato sia cose positive, ma anche tante altre negative... sarebbe molto lungo il discorso;
Tanto passato dentro le pieghe di questa produzione. E se vi chiedessi cosa prendete dal futuro? Suoni e modi di domani? Purtroppo sono abbastanza polemico verso le produzioni attuali, in generale tanta qualità nei suoni ed assenza di contenuti dia nelle musiche che nei testi, pertanto prendo sicuramente i suoni di domani, ma assolutamente niente dei modi;
Progetto che nasce da un computer e poi arriva alle mani dei musicisti. È stata una necessità quella di tornare “all’uomo” oppure si poteva benissimo usare un solo computer? Si sarebbero aperti suoni e orizzonti diversi secondo voi? Più che da un computer, nasce da un multitraccia installato su un computer, chi mi conosce sa bene il mio essere profano nel mondo dell'informatica, ma l'avere sotto mano uno strumento che mi consentiva di sovraincidere mi ha aiutato molto a fissare tutte le idee che avevo in testa, tuttavia il coinvolgimento dei miei compagni di viaggio ha fatto sì che l'idea non avesse un'unica mente, ma ha portato ad un risultato meno scontato e più variegato, comunque non disdegno assolutamente i suoni elettronici... anzi;
Parliamo della copertina. Mi piace molto queso medaglione in rilievo. Ma la scritta del titolo proprio no. Posso dirlo? Capisco la curvatura dei corsi e ricorsi storici, della andate e dei ritorni… ma dal colore al font proprio non riesco a digerirlo. Però qui mi faccio da parte e voglio conoscer fil vostro punto di vista… La copertina è stata predisposta dal nostro chitarrista Angelo Nifosì al quale ho dato carta bianca in quanto ha studiato ed insegna arte... a dire il vero piace poco anche a me (questo non lo mettere però 😋), la mia idea era uno scatto di un caro amico e non escludo che sarà la copertina del prossimo lavoro dei Mantra 3.
Articolo del
10/12/2023 -
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