Nella mediamente asfittica scena live romana, popolata per lo più da cover e tribute band, spesso di medio calibro, di tanto in tanto emerge qualcosa di interessante, che vale la pena seguire.
È il caso del concerto di Jury, tenutosi sabato 9 dicembre nell’antico e suggestivo teatro dell’Arciliuto, in piazza di Montevecchio. Jury Magliolo, trentasette anni, bresciano, cantante, musicista, produttore, eccellente performer, è l’emblema di come raramente nel nostro paesello di periferia culturale la qualità musicale si accompagni poi alla fama e al successo di massa.
Jury ha seguito la trafila canonica. Inizia giovanissimo a suonare la chitarra e si esibisce in gruppo, prima di iniziare la carriera da solista. Nel 2009 si classifica terzo a XFactor (seconda edizione), e sull’onda del successo esce l'Ep Mi fai spaccare il mondo per Sony Music. Da questo momento intraprende un’intensa attività live in tutta Italia, aprendo inoltre i concerti di Alicia Keys, Joss Stone e della Dave Matthews Band. In piazza Duomo a Brescia duetta col grande chitarrista americano Robben Ford. E’ un segno del destino: nel 2010, infatti, vola a Minneapolis, dove registra alcune canzoni con Tommy Barbarella e altri musicisti della band di Prince (Michael Blend, Sonny Thompson).
Nel 2011 pubblica il singolo "Acrobati "con Universal Music e si esibisce ancora come supporter per i Jamiroquai. Nel 2013 il singolo “La pelle di Sophie” con Carosello: questa volta si esibisce come supporter per John Legend e sul palco dell’“Alcatraz” sold-out anche prima di Selena Gomez. Nell’estate continua a calcare importanti palchi con “Jury Acoustic Solo”, anche in occasione delle aperture dei concerti di Caro Emerald, Lisa Stansfield, Malika Ayane. Nel novembre 2014 torna negli USA per alcuni show nei locali di New York come cantante e bassista, insieme a Matteo Breoni (batteria e voce) e Carlo Poddighe (chitarra e voce) nel “The Matt Project”, uno fra tutti lo storico locale The Bitter End. Seguiranno altri tre minitour a New York e in altre città europee. Nel 2017 esce il bellissimo “Emerald Lullabies”, il suo disco “libero”, un concept album che lui definisce “Baroque Pop/Alternative Folk”. Seguirà un mini tour in alcuni teatri e club. Nel 2019 inizia con "Zero il folle in tour" la collaborazione con Renato Zero come corista. La collaborazione continuerà poi nei concerti di 070 al Circo Massimo e nel tour in corso del 2023 Zero a Zero. Nel 2021, nel frattempo, è uscito Watching the Others, singolo con un video in piano sequenza incredibilmente suggestivo.
L’ultimo singolo è dell’agosto 2022 e si intitola "Young". È tempo quindi di un nuovo album, che uscirà nel 2024. Questa era l'ultimo della serie di concerti in “solo” per il 2023, che proseguirà con The Matt Project per alcune date in Italia, Milano, Mantova, Verona per poi spostarsi in Europa: Barcellona, Parigi, Amsterdam e Rhede in Germania.
Come è evidente, ci troviamo di fronte a un curriculum di tutto rispetto, di un artista di grande esperienza, che ha dimostrato tutte le sue qualità nel concerto di sabato scorso, nel quale, accompagnandosi con chitarra e pianoforte, ha esplorato un repertorio vasto, composto da canzoni originali e da alcune cover di grande impatto.
I pezzi originali sono tratti soprattutto dal citato album Emerald Lullabies, e si resta stupiti per la grandissima qualità della scrittura, sia musicale sia dei testi, ma soprattutto dall’enorme talento interpretativo, che si manifesta attraverso una voce calda, potente, tecnicamente perfetta, capace di entrarti dentro e scavarti l’anima grazie a venature talvolta taglienti e “Buckliane”, talaltra più profonde e blues, altre ancora rivolte al pop di qualità.
Ecco quindi, fra le canzoni originali, "In a maze of stars", rappresentazione di un sogno di un bambino che si immagina di fluttuare nell'universo, un viaggio psichedelico, eseguita al piano. "Watching the others", racconto di come l’artista vede crescere gli altri amici e le loro famiglie, riflettendo sulla propria vita e la propria crescita. "A magical new day", nella quale si racconta di un ragazzo di provincia che sogna un nuovo magico giorno “altrove”, nel quale cambiare ed evolversi. "Mi fai spaccare il mondo," la prima canzone pubblicata Le cover, poi, sono reinterpretate con grande rispetto ma anche con creatività e ingaggio emotivo.
Ecco allora "Anything", canzone di Adrianne Lenker, cantautrice statunitense straordinaria, "Jealous guy", la bellissima "Videogames" di Lana del Rey, fino al bis, straordinario, di "Grace," dove l’influenza sul cantato di Jury trova la sua massima espressione e non fa rimpiangere l’originale. Menzione speciale per la cover di "The Scientist", la bella canzone dei Colplay, cantata a due voci con la straordinaria Zoe, giovanissima cantante romana e collega di coro di Jury nella band di Renato Zero: una versione, letteralmente, commovente.
In definitiva, quindi, una serata davvero straordinaria.
Al termine del concerto abbiamo scambiato qualche battuta con Jury, che, oltre a essere un artista eccellente, è una persona semplice e gentile.
Come nasce il tuo rapporto con la musica? Quando hai deciso che sarebbe stato il tuo lavoro e la tua vita? Mio padre organizzava concerti Blues. La sua associazione portava dagli Stati Uniti un sacco di artisti di Chicago, New Orleans, ho imparato a conoscerli e ho deciso che come loro anche io volevo esibirmi sul palco. Poi i suoi vinili, che ascoltavamo insieme, mi hanno indirizzato su James Taylor, la disco music e un po' di prog rock.
Quali sono gli artisti che ti hanno influenzato di più? Le basi per me, Soul-Blues, il folk, i Beatles, Bowie, ma ogni mese scopro un nuovo artista che mi piace seguire.
Come giudichi la musica italiana contemporanea? Bella domanda, essendo concentrato sull'internazionale non saprei che rispondere; posso dire che adoro il disco dell'anno di Daniela Pes ed il mio artista italiano preferito è Roberto Dellera
Quali sono i tuoi progetti futuri? Usciranno a inizio anno dischi di artisti prodotti da me questo autunno ma mi sto concentrando sul finire il mio disco e quello di The Matt Project!
Grazie, Jury, continua a emozionarci.
Articolo del
11/12/2023 -
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