M.armo M.armo: meccanismi di pop e di rock in armonia di Domenico Capitani

Un esordio interessante che illuminiamo oggi in questa intervista. Sono i M.armo, formazione bolognese che arriva oggi al suo primo lavoro di inediti dal titolo “Salite libere” firmato dalla Seahorse Recordings di Paolo Messere. Siamo nel campo del pop che cerca sicuramente un ritorno alle origini di un suono suonato, semplice e senza etichette sfarzose nel combo eterno di chitarre, basso e batteria (come cuore portante). La lirica poi è pulita e senza strattoni arroganti o in cerca di chissà quale viatico filosofico. Insomma il pop certamente ma con strutture che scappano via dalla quadratura e in alcuni sottilissimi istanti quasi richiama chiuse dal sapore di jazz. Due strumentali anche dentro la tracklist di 10 scritture che ancora devono trovare la formula vincente. È un esordio: siamo in Italia e siamo tutti tremendamente lontani dall’accettare variazioni sul tema. Ma ce la faremo…

M.amro. Meccanismi. Armoniche. L’armonia che significa anche equilibrio. Oppure? Cos’altro significa per voi…?
Ciao ragazzi innanzitutto.. il nome M.armo. deriva appunto dall'unione delle due parole "Meccanismi Armonici", ossia la voglia di indagare sulla meccanica del tempo… immagina un orologio che evidenzia i momenti più o meno importanti di ciascuno di noi, il tempo rende questi istanti cosi unici e irripetibili e l'armonia è poterli accettare e ricordarli con consapevolezza.

Eppure questa parola allude subito a qualcosa di fermo, solido, durissimo… una contraddizione in qualche misura…
ognuno è libero come nei testi di ritrovarsi e viverli in maniera personale, la nostra idea è legata comunque a quelle cose personali che ci danno sicurezza e solidità (la famiglia, le radici dove siamo cresciuti, gli amici veri..) e che quindi permettono di vivere e accettare con maggiore armonia tutte le cose che possono capitare..

Liquida ho trovato la canzone dei M.Armo. Liquida e scivolosa. Non ci ho trovato l’ingenuità arrogante dell’esordiente. Dunque mi par di capire che dietro c’è anche un ascolto lungo nel tempo, forti contaminazioni… da dove venite?
Ognuno di noi ha radici musicali differenti e a servizio delle canzoni. Ci sono ascolti Blues, Classici del rock anni 70 e 90 e del cantautorato italiano di spessore, cerchiamo poi globalmente di mixare il tutto con le influenze musicali anche attuali per creare quel giusto sound che puoi trovare nei vari brani dell'album.

Due brani strumentali: mi chiedo sempre perché. Me lo chiedo quando la voce sa stare bene dentro le melodie… in fondo è un disco di canzoni…
li abbiamo creati e pensati come delle pause in una possibile edizione in vinile dell'album.
Un brano strumentale per lato.
se li ascolti attentamente ci puoi sentire un momento di spazio musicale personale e intimo in quei due brani

Un disco sociale anche? “Atene” o “Catene” tanto per fare degli esempi, sembrano andare anche in questa direzione…
Per certi versi si.. C’è la voglia di contaminazione e della ricerca di nuove esperienze in quei due brani ma anche in altri dell'Album. Il viaggio e la consapevolezza dei ricordi vissuti come parte del percorso di ognuno di noi , la voglia di riscatto e di nuove esperienze...
Alcuni ci hanno detto essere un Concept questo disco , per noi farlo è stato semplicemente naturale e sincero.. Articolo del  14/12/2023 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati