Torna in Italia la raffinata musicista canadese, Loreena McKennitt con un nuovo album “The Road Back Home“ con due nuove date a Marzo per The Visit – Revisited, e la prossima estate per altre cinque tappe per festeggiare i 30 anni dell’album di successo “The Mask and the Mirror”. L’artista che ama il nostro Paese per la sua storia culturale ed artistica non vede l’ora di esibirsi di nuovo live nelle nostre città.
Loreena McKennitt è una donna dall'energia straordinaria è già solo parlandole al telefono che avverti una sensazione mistica e di gioia.
Sarai in Italia a marzo per due concerti, a Brescia (20 Marzo) e a Padova (il 21 Marzo) Come ti senti tornando a far concerti e in particolare per il pubblico italiano? Beh, in Italia o altrove, io sono sempre felice di tornare a suonare, specie se nel vostro Paese. Il pubblico è caldo, e mi sento comunque molto grata di potermi esibire dal vivo di nuovo. Mi sento sempre una privilegiata nel fare questo lavoro. E poi l'Italia ha una grande storia musicale alle spalle. Sono molto contenta.
A parte questo mini tour "The Visit", sarai di nuovo qui in estate con tante date per celebrare il 30° anniversario del tuo acclamato album del 1994,"THE MASK AND THE MIRROR". Cosa ha significato per te questo disco e cosa rappresenta per te oggi, nel 2024? Quando sono tornata in studio per le prove, è stato tutto molto emozionante. "The Mask and the Mirror" è stato il più grande successo che ho avuto in Europa, ovviamente molto più di "The Visit". Essere in contatto tutti i giorni con questo tipo di musica era molto interessante in quel mio viaggio nella musica celtica e in ogni tipo di contaminazione musicale e culturale. Sono stata affascinata dal sound del Marocco, della Galizia, del Portogallo, della Spagna, ed è stato un viaggio spirituale e anche religioso. Del Marocco, per esempio, mi aveva colpita il fatto che nel Paese potessero convivere bene diverse forme di religione. E comunque fu un'esperienza unica viaggiare e stare in quel Paese, così pieno di storia e di tradizioni.
C'è ancora tanta ricerca e spiritualità nella tua musica. Cosa pensi del momento che sta vivendo la musica attualmente? Oggi è evidente che l'industria musicale è drasticamente cambiata con l'avvento di Internet. In qualche modo costringe le persone ad ascoltare, a vivere la musica in solitaria. Voglio dire che non è più una cosa da condividere, come accadeva in passato, con quel senso di gioia, di scoperta per un nuovo disco, quella esperienza di ascolto da vivere in comune. Ad esempio per quanto riguarda i diritti, prima un artista guadagnava 25 cents per ogni canzone, oggi ne guadagna forse 10. La musica era, ed è, parte del mondo dai tempi antichi. Prima che ci fosse la radio, la televisione, internet, la musica già esisteva ed aveva un ruolo importante. Era un collante per l'umanità. Poi è arrivata l'industria musicale e già lì le cose cominciarono a cambiare.
Se dovessi sognare un nuovo mondo, quale sarebbe il tuo più grande desiderio? Ho due grandi sogni. Il primo è la pace nel mondo, che smettano le guerre. L'altro è fare davvero e al più presto qualcosa di concreto per il cambiamento climatico. Comunque credo di non essere la sola nel mondo ad avere questi desideri. Sono in buona compagnia.
Quali sono i tuoi prossimi progetti musicali? Nuovi progetti? Direi che tornare a fare due tour ("The Visit Revisited" in primavera e "The Mask and the Mirror" in estate) e promuovere il mio nuovo disco "The Road Back Home" siano i miei prossimi impegni. Girerò l'Europa e già questo mi sembra un progetto ambizioso. E questo mio ultimo lavoro ("The road back home" appunto), che definirei casuale ma che non lo è affatto, mi ha dato l'opportunità di suonare musica celtica con tutti musicisti locali, e mentre eravamo in giro a fare serate abbiamo deciso di incidere il mio nuovo lavoro. Non era affatto previsto.
Se dovessi fare un duetto, con chi ti piacerebbe farlo? Domanda tosta (ride). Ci sono tanti artisti con i quali mi piacerebbe collaborare, ma prima di ogni cosa per me è importante la chimica che si crea tra le persone. Non deciderei così a tavolino con chi farlo, ma solo dopo aver avuto la possibilità di conoscere le affinità che mi legano a questo artista. E comunque mi piace sempre che i mondi si possano complementare tra loro, con qualcuna/o che viene da un mondo musicale lontano dal mio.
Articolo del
07/03/2024 -
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