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Mazma Rill
Mazma Rill: sta per esplodere il vero grunge?
di
Domenico Capitani
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Degli Aneurisma abbiamo ampiamente parlato. Da tempo la loro nuova identità, Mazma Rill, ha come messo da parte rabbia e veleno arrugginito spostandosi verso tenui e più morbide soluzioni romantiche. Prima il singolo “Blow a Kiss”. Oggi con “No One”. Sono diapositive e non foto digitali, sono istanti di tempo e non frame computerizzati. Il suono suonato non disdegna il futuro e il grunge che ci avevano proposto sin dall’esordio. È come se si stessero preparando al volo finale, il disco, il primo firmato con questa nuova identità. Ci attendiamo una esplosione elettrica…
Continua la direzione romantica del vostro grunge. Che cosa sta diventando il vostro suono? Ciao a Tutti! Già dalla pubblicazione del singolo “Blow a Kiss” abbiamo iniziato a mostrare un lato diverso del nostro percorso musicale che è in continua evoluzione. Con “No One” abbiamo mostrato sonorità più mature e sperimentali. Qualcosa che era dentro il nostro suono ma non abbiamo mai messo in mostra. Ci piace molto metterci alla prova ed in futuro vorremmo toccare generi anche molto lontani dal nostro.
Il nuovo, anzi il primo disco dei Mazma Rill? Avrà questa linea? Certamente. Il nuovo album che si chiamerà “Lost in Space” a nostro parere è molto dinamico e variegato. Ogni pezzo ha una storia a sé con diverse sperimentazioni musicali. Ci saranno sempre le tipiche sonorità che ci appartengono ma con tante sfumature. Vogliamo tranquillizzare i nostri fan che le sonorità che ci contraddistinguono saranno sempre presenti ma abbiamo sentito la necessità di creare qualcosa di diverso ed innovativo.
La lontananza e in qualche modo la dannazione: parliamo di blues nel DNA della scrittura? Il Blues è la base di qualsiasi genere rock. Tutti i musicisti hanno subito l’influenza del Blues o perlomeno la maggior parte di essi. Keith Richards dice che se non conosci il blues, non ha alcun senso prendere in mano una chitarra e suonare rock and roll o qualsiasi altra forma di musica popolare e siamo perfettamente in linea con le sue parole. Tutto parte dal blues e anche nel mostro modo di scrivere il blues ha avuto una forte impatto.
A lavoro con Fabio Ferraboschi: che cosa avete riportato a casa e che cosa è diventato il vostro suono? Lavorare con Fabio è stato molto stimolante. Ci siamo trovati benissimo perché oltre che ad essere un grande professionista è una persona molto umile e educata. In alcune fasi della registrazione il suo aiuto è stato fondamentale. Questa esperienza sicuramente ci ha reso dei musicisti migliori. Sicuramente in futuro ci saranno altre occasioni per produrre altro materiale nel suo studio.
Come per “Blow a kiss” non avete pensato ad un video?
Certo non poteva mancare un videoclip. Abbiamo contattato Simone Serafini che è un giovane regista già noto nella scena indie italiana. L’anteprima del video ci sarà a breve ma non possiamo spoilerare altre notizie. Non vediamo l’ora di mostrarvelo in quanto, secondo noi, è un video molto intenso ed emozionante.
Articolo del
21/03/2024 -
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