Benedetta Gaggioli veste i panni di Beta Libre e si libera nelle maschere di scena con un disco dai forti sapori New Wave, psichedelici a tratti. “Winter Circle” lo percepisco come un manifesto di identità, come un filo diretto che mi porta nel cuore di una notte personale tempestata di glitter e luci fluorescenti. E dentro tutto questo circo metallico io ci vedo la nudità dell’esistenza, cruda nella sua basica dimensione. Non esistono più maschere… quello di Beta Libre è una new-bave post-moderna di emancipazione e consapevolezza.
Il corpo è un punto centrale dentro l’immaginario di questo disco o sbaglio? Anche nei video… che rapporto hai con il corpo… con il tuo corpo? Amo il mio corpo perchè mi permette di essere tutto ciò che sono e di fare tutto ciò che faccio. È il tramite delle mie esperienze, ciò che mi permette di percepire sensazioni ma anche le emozioni nel profondo. Il sole sulla pelle, il contatto con le superfici della natura, l'incontro con le altre persone, le vibrazioni dei suoni che risuonano nel grembo, i muscoli che si tendono durante gli allenamenti, l'unione ancestrale con il mare, i miei occhi che seguono avidamente la telecamera durante le riprese dei videoclip, le dita che si muovono sui tasti del mio synth, la mia voce che riempie tutta la bocca per poi uscire prepotentemente. Il corpo è uno strumento incredibile e meraviglioso che ho imparato ad apprezzare sempre di più negli anni e per questo ha un ruolo importante nel mio immaginario. Ma non posso dire di averci sempre avuto un buon rapporto... a volte mi sono sentita in trappola, altre volte l'ho trattato male. Purtroppo viviamo in una società che non ci aiuta in questo ed è difficile accettarsi e provare gratitudine per ciò che siamo.
E con la parola? Ho trovato spesso una forma quasi di mantra dentro questo disco… o sbaglio? E penso molto a “Decadence” in questo senso… Hai ragione. Amo i testi essenziali, semplici, ripetitivi e a volte le mie canzoni sono quasi dei mantra. Anche per questo uso l'inglese, per il suo essere breve e conciso. Non mi piace raccontare lunghe storie (per quelle uso il mio blog), preferisco frasi dense di significato che si ripetono, quasi ipnotiche, e insieme ad esse, durante lo stesso processo creativo, costruire un tessuto sonoro, un'atmosfera musicale specifica e descrittiva. Per me le parole sono uno strumento che rende più esplicita l'atmosfera del brano e permette di cantare suoni diversi, ma non sono il fulcro di tutto. Anche nella musica sono così, in verità. Preferisco ciò che ha pochi elementi, il minimalismo, l'essere essenziali, così ogni piccola consonanza o dissonanza acquista un suo significato e una sua importanza.
Il titolo “Winter Circle” non sembra regalarci visioni alte e di speranza… un circolo vizioso? Un eterno inverno? L'inverno per me rappresenta la desolazione del buio e del freddo e la necessità di conforto, ma anche l'attesa della rinascita e della primavera. Sono affezionata a ciò che è ciclico, alle stagioni e al loro impatto sulla natura e sul nostro stato d'animo. Il mio album inizia con un pezzo sull'infanzia e finisce con un'improvvisazione onirica su cosa ci sarà dopo la morte. È vero, il percorso è costellato di dolori e oscurità, ma la speranza c'è sempre, la speranza è ciò che manda avanti questo circolo di morte e rinascita. E possiamo trovare la felicità e la pace anche nei momenti di profonda solitudine. Perché credo che la speranza derivi dalla consapevolezza che tutto passa, ogni dolore passa... anche se poi ne arriveranno altri, possiamo sempre trovare lo spazio per la gioia e la gratitudine. Come dico in Hope: the key of happiness is in my hand e I'm the only one with the key of happiness. Quindi nonostante l'inverno ci appaia eterno, in verità finirà e comunque è possibile trovare calore e conforto anche nei giorni più oscuri (io ho faticosamente imparato a trovarlo nella musica, nella natura e nell'introspezione).
Dunque in questo esordio cosa dobbiamo leggerci: il passato o il futuro? Tutto sommato direi che rappresenta il passato. Mi ha permesso di elaborare tante emozioni ed esperienze che hanno fatto parte di me: l'ansia del mostrarsi per quello che si è (Insecure), l'accettazione della solitudine (Solitude), il lutto per una perdita importante (Lost), la scoperta del femminismo (Matriarchy), il cercare rifugio nella propria oscurità interiore (Darkness), la connessione con la natura (Water)... sono tante tappe del mio passato più o meno recente. Non ho costruito a tavolino questo album, in realtà è venuto spontaneo questo percorso. Dopo un anno e mezzo di sperimentazione libera (e notti insonni perchè avevo nuove canzoni che mi ronzavano in testa), mi sono ritrovata con questi 14 brani (e qualcuno in più che ho dovuto escludere) e sono stata felice di trovare una certa coerenza nel percorso, di scoprirci un senso. Mi ha fatto sorridere la prima volta che me ne sono accorta, che mi sono ritrovata con queste tappe della mia vita trasformate in esperienze musicali!
La scena fiorentina, il suo Maggio Musicale, gli studi classici e il canto lirico… tutto questo ha a che fare con la spiritualità che ti porti dentro? Sono un'anima irrequieta e curiosa che ama approfondire e immergersi pienamente in esperienze diverse. Da questo deriva la mia sete di musica e di spiritualità. In un certo senso è tutto collegato, è tutto parte di uno stesso modo di vivere. Non mi accontento della superficie, di ciò che è facile e facilmente accessibile, ho bisogno di esplorare, di studiare continuamente, di crescere, migliorare ed evolvere sia come cantante che come essere umano. Per questo non ho mai smesso di approfondire la vocalità e il repertorio di tutte le epoche (mi sono laureata in canto lirico, specializzata in barocco e fatto un master in musica contemporanea), ho fatto esperienze corali e solistiche in tanti contesti diversi e stimolanti (tra cui il Maggio fiorentino, diretta da Muti, Mehta, Gatti ecc), sto studiando composizione al conservatorio, ho fatto lunghi ritiri di meditazione e leggo libri che mi permettono di indagare su di me e su ciò che mi circonda (soprattutto nell’ottica femminista e antispecista).
Articolo del
22/03/2024 -
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