Sin dai primi anni ‘70 Lino Vairetti è tra i protagonisti del progressive di matrice italica ed è sicuramente stato anche un precursore di come portare in concerto le arti visive e teatrali come raccontato nel docufilm ”Vinilici. Perché il vinile ama la musica” dove Vairetti narra del suo incontro a Genova con Peter Gabriel durante un tour con i Genesis, e della probabile fonte di ispirazione che gli Osanna hanno esercitato su quest'ultimo riguardo il trucco facciale. Di questo ed altro ci racconta nell’intervista che segue.
Vairetti sei uno degli artisti più quotati anche all’estero da decenni. Quando hai capito che la musica sarebbe stata la tua missione nella vita? In realtà da piccolo cantavo sempre e avevo come miei primi idoli e miti: Claudio Villa, Arturo Testa e più tardi Gianni Morandi. Più che alla musica ero molto interessato all’arte figurativa ed infatti ho poi studiato al Liceo Artistico e alla Accademia di Belle Arti di Napoli dove mi sono diplomato in Scultura. Ma da adolescente a metà degli anni ’60 fui subito colpito e folgorato dai gruppi bit e/o rock (e naturalmente parlo di Rolling Stones, Beatles, Kinks, Animals, Cream, Spencer Davis Group, Who, Doors e tanti altri), e insieme ai miei amici di “cortile”, decisi di comprare una chitarra e strimpellare anche io con quelle modalità musicali. In realtà il gruppo che mi affascinò per primo, facendomi avvicinare a tutto l’universo musicale, fu l’Equipe 84 di cui mi innamorai follemente quando nel 1965 suonarono il brano “Notte senza fine” al Festival di Napoli. Ne rimasi folgorato e pensai subito di diventare un musicista come Maurizio Vandelli. Iniziai a strimpellare e a cantare a perdifiato formando vari gruppetti ma molto lontano dall’idea che tutto questo sarebbe diventata una professione. Era una passione, uno stile di vita di cui mi ero impossessato e ne ero coinvolto completamente nel fisico e nella mente. Poi la controcultura e l’avanguardia culturale e tecnologica di quegli anni crearono in me e nei miei compagni di avventura i presupposti per farci esprimere musicalmente e testualmente in modo molto “rivoluzionario” e “progressista”. Dopo tanti gruppi formati: Volti di Pietra, Collegiali e Città Frontale nacquero nel 1971 gli Osanna formati da me alla voce e chitarra 12 corde, Danilo Rustici chitarra elettrica, Elio D’anna al flauto e sax, Massimo Guarino alla batteria e Lello Brandi al basso.
Con gli Osanna , uno dei più importanti gruppi prog rock d’Italia da inizio anni ’70 ad oggi, hai portato la musica in giro per il mondo. Quanto sono ancora influenti gli Osanna per il mondo musicale di oggi? Gli Osanna hanno avuto un grande successo in quei primi anni 70 pubblicando ben 5 album prima dello scioglimento avvenuto nel 1979. “L’Uomo” del ’71, “Milano Calibro 9” nel ’72, “Palepoli” nel ’73 (nostra pietra miliare), “Landscape of Life” nel ’74 e “Suddance” nel ’78. In quegli anni il successo era principalmente italiano e solo successivamente c’è stato per il “progressive rock” un riconoscimento a livello internazionale approdando nel mercato europeo, americano e principalmente in quello asiatico che oggi conta la maggior parte degli estimatori del genere. La discografia esportata dalle varie etichette discografiche ci ha fatto conoscere (anche se in ritardo rispetto agli anni ’70) ad un pubblico che riconosce il “prog” come un genere “cult” alla pari della “musica classica” o anche alla “canzone napoletana classica”. Di questo riconoscimento internazionale, la nuova formazione Osanna con me alla voce e leader, Gennaro Barba alla batteria, Pako Capobianco alla chitarra elettrica, Enzo Cascella al basso, Sasà Priore al piano, organo e synth e Irvin Vairetti tastiere e voce (rinata nel 2001 con l’album Taka Boom” ma principalmente affermatasi con l’album “Prog Family” del 2009 con David Jackson dei VDGG quale special guest al sax e flauto), ne ha beneficiato realizzando dal quel momento fino ad oggi una serie di tour internazionali partecipando come band Headliner nei Festival più importanti del mondo e viaggiando dal Giappone alla Corea, dalla Francia alla Russia e dal Mexico al Cile. Con l’esperienza vissuta in questi ultimi anni posso affermare, con grande soddisfazione, che gli Osanna sono ancora oggi un grande realtà nel mondo del “progressive rock” a livello internazionale. Cambiano le mode e i generi musicali ma il rock ed il prog rimangono sempre un punto di riferimento per tante generazioni che vogliono ascoltare e fare musica.
Peter Gabriel e in parte i Kiss ti hanno chiesto il permesso per potersi dipingere il viso come te che nei sei stato il primo. Come hai pensato in quell’epoca di portare questa sorta di maschera con una musica non proprio per tutti, soprattutto per l’Italia? Rispondo spesso a questa “provocazione” su chi è stato il primo a dipingersi. Noi Osanna ispirandoci a Picasso abbiamo utilizzato questo modo di dipingerci il volto sin dalla primavera del 1971, sicuramente prima di Peter Gabriel e dei Kiss (questi ultimi nati nel 1973). Tuttavia non credo nella maniera più assoluta che i Kiss conoscessero gli Osanna, mentre posso confermare che Peter Gabriel dei Genesis (con cui facemmo un tour nell’agosto del 1972), rimase molto colpito dal nostro look complimentandosi continuamente con noi nei camerini. Solo inseguito ha avuto il desiderio di truccarsi e probabilmente siamo stati anche noi ad influenzarlo. È naturale che ci si possa ispirare se c’è il piacere di utilizzare un aspetto visivo insieme a quello musicale. La commedia dell’Arte, il mondo dei clowns, le opere liriche e teatrali hanno sempre utilizzato il trucco. Nel rock noi Osanna siamo stati sicuramente dei pionieri in questo. Ma anche noi stessi siamo stati ispirati da personaggi come Arthur Brown, Alice Cooper o da Julian Beck del Living Theatre. Sta di fatto che gli Osanna sono riconosciuti anche per questo aspetto visivo oltre che musicale. Nessuno si è mai accorto che anche Adriano Pappalardo nel 1972, sulla copertina di un suo 45 giri intitolato “Una Donna”, aveva il volto dipinto come noi Osanna? Fateci caso.
Maestro di musica e maestro di vita. Vairetti, musicalmente un progetto che ti sta molto a cuore? Dopo le recenti pubblicazioni del 2021 in CD e Vinile dell’album del cinquantennale Osanna “Il Dietro del Mediterraneo”, del libro “L’Uomo. Sulle note di un veliero” di Franco Vasia e del DVD del docufilm “Osannaples” e del libro “Osannaples. Romanzo rock di un sogno psichedelico” di Deborah Farina, stiamo in procinto di realizzare un nuovo album Osanna che dovrebbe essere pubblicato nel 2025. Io stesso sto realizzando un mio primo lavoro discografico da solista. Ma è ancora tutto “top secret”. Sarai la prima ad avere notizie aggiornate. Intanto il progetto che ci sta a cuore è il tour dell’Opera Rock “Palepoli”, in questa sua nuova versione molto originale.
C’è un artista, una band con la quale Gli Osanna vorrebbero lavorare? L’artista inglese di cui ero fan sin dagli inizi del movimento “prog” era David Jackson dei “Van Der Graaf Generator” ed ho avuto il pacere di averlo come flautista e sassofonista nei nostri nuovi album e accanto a me sul palco come membro aggiunto della band Osanna. Lui stesso ne è orgoglioso e felice. Avrei detto subito: Frank Zappa (mio idolo assoluto) ma non è più tra noi. In questi anni, tuttavia, ho anche collaborato come cantante con artisti come Carl Palmer grande batterista di ELP “Emerson Lake and Palmer”, facendo con lui un tour europeo e ospite cantante con gruppi prog italiani come Le Orme; ma se devo pensare ad un gruppo o un artista con cui poter interagire sul palco con gli Osanna, penso immediatamente ai King Crimson o Peter Gabriel. Senza dubbio gli artisti che ammiro profondamente.
Prossimi appuntamenti con il pubblico? Abbiamo appena realizzato la nuova Opera Rock “Palepoli” festeggiando il suo cinquantennale al Teatro Trianon di Napoli il 12 aprile di quest’anno. Siamo in attesa di poter portare in giro questa bellissima avventura che si avvale di una nuova drammaturgia e regia di Deborah Farina, della scenografia realizzata dall’Accademia di Belle Arti di Napoli e da attori e mimi oltre a noi musicisti in scena. E’ difficile per i costi elevati ma in qualche modo riusciremo a farlo anche se per poche date. Intanto abbiamo una serie di appuntamenti e di concerti per il periodo estivo che partono dal “Festival Prog and Frogs” di Besate Milanese il 25 maggio 2024, fino a settembre passando per Cardito, Gambassi Terme, Piacenza, Savona, Parma, Paestum ad altre località in via di definizione.
Articolo del
18/05/2024 -
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