Pocodigiorgio L’essenziale è invisibile agli occhi di Domenico Capitani

È strano come di primo acchito l’immagine di copertina mi riporti a quel “Piccolo Principe” in cerca di verità e dell’essenziale. Perché Pocodigiorgio in fondo fa questo nel suo esordio dal titolo “La Vita nel Cosmo” uscito per Boc. Sono canzoni in bilico tra il dream pop e quella “psichedelia” d’autore che rende sospeso ogni istante. Siamo in un futuro e siamo nello spazio ma sempre ancorati a modi e radici umane di dettagli e piccole cose. Come la voce di Pocodigiorgio, sottile, liquida, compresa tra la normalità e visioni nuove. E ragiona: dal piccolo di ogni giorno a visioni di insieme dentro cui la finitezza umana si perde.

Io partirei dalla copertina: un "Piccolo Principe" in altra chiave di lettura? Che un po' sembra anche questo il senso del disco... scoprire verità che ci riportano all'essenza…
Che bel parallelismo. Devo dire che nella scrittura di questo disco non mi è capitato di pensare a questa novella esistenzialista. Ma devo ammettere che il paragone, sia per tematiche che per immagini, si accosta bene. La copertina è di un'artista che ammiro molto, e con cui ho la fortuna di condividere una bellissima amicizia, Federica, in arte In Buona Fede. Mi ha ritratto con me bambino che tengo il cosmo tra le mani, stilizzato come un gomitolo di lana a cui io stesso sono attaccato! Mi sembra un'immagine che riassume bene il significato del disco.

"Ingoiare la vita senza schiattare"... direi che è un manifesto di tutto questo primo lavoro. Vero?
Come accade quando si scrive, si cerca di sfruttare l'ambiguità semantica delle parole. Rispetto ad altri versi questa è un'enunciazione piuttosto diretta, ma mi riferivo anche al cibo come specchio delle nostre ansie. Io adoro cucinare per gli altri e gli amici a sfottò spesso mi dicono che questo è il mio vero talento. D'altra parte oggi il cibo non è quello di trent'anni fa. E oggi si mangia tanto e male. Io mangio solo tanto. Siamo una società All You Can Eat.

Ed è un caso che questa frase sta dentro un brano che hai lasciato senza arrangiamenti, nudo e crudo? La verità non ha bisogno di maschere…
Il Senso Di Me è un brano che ho scritto prima di chiudere il disco. Avevo pensato di fare altri tentativi: inserire magari un pianoforte, ma poi ho lasciato il provino. Nonostante ora preferisca come lo suono dal vivo, quel brano è nato così, ed è diverso dagli altri proprio perché è stato scritto e registrato quasi contestualmente. Sebbene avessi lavorato per due anni al disco, non mi sentivo per nulla sicuro di quello che avevo prodotto. Il pezzo racconta del mio smarrimento ma non parla di me, parla di tutti quelli che così si sentono, e credo che siamo parecchi.

Un disco che a parte qualche parentesi, hai fatto tutto da te... perché questa scelta? A quale urgenza risponde?
Sono passati anni da quando ho iniziato a suonare come professionista, ho fatto tante belle esperienze in Italia, e anche all'estero. Ho collaborato in progetti originali come musicista e ci ho messo anche tanto del mio. Poi ho avuto un gruppo strumentale dove scrivevo e arrangiavo in buona parte le cose. Poi ho cambiato città, sono tornato a Bologna... mi sono dovuto reinventare, e volevo anche farlo per davvero. Non volevo più scendere a compromessi con le mie idee, perché sapevo di averle. Quindi ogni tanto vale la pena sfruttarle tutte e vedere che succede.

Alla fine siamo tutti formiche? Il cosmo in fondo ci riguarda?
Il cosmo, l'astrofisica, oggi, nel 2024, dovremmo studiarlo tutti. Bisogna puntare molto sull'infanzia. Fin da subito i bambini dovrebbero prendere confidenza col fatto che siamo fortunati ad esistere, a pensare, in uno spazio infinito. Dovremmo tutti educarci ad apprezzare grandezze cosmiche con le quali siamo indissolubilmente legati e di cui conosciamo veramente tante cose. Siamo in grado di osservare letteralmente il passato con dei telescopi potentissimi inventati da noi... così per relativizzare le nostre ansie, la cattiveria, ed affrontare la cattività. Siamo tutti formiche nella misura in cui non riusciamo mai ad alzare la testa... al cielo, e non solo. Articolo del  07/10/2024 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati