Puccini my love è l’ultimo disco del duo B.I.T. composto dalla pianista Manuela Pasqui e dalla sassofonista Danielle Di Majo uscito per l’etichetta Filibusta Records. Un omaggio a uno dei più grandi compositori della storia che a cavallo tra due secoli incantò il pubblico che ebbe modo di ascoltare le sue opere. Un progetto coraggioso, dunque, che le due musiciste hanno portato già negli Stati Uniti dove sono state protagoniste in un tour che ha toccato alcune delle principali città. Ne parliamo a tu per tu con Danielle e Manuela.
Il disco è stato realizzato proprio durante il centenario della morte del celebre compositore. Perché l’idea di approcciarvi a lui? Cosa vi ha affascinato maggiormente? Ci sono due aspetti principale alla base di questo approccio. Un primo motivo riguarda la memoria storica: Puccini è stato un compositore all’avanguardia musicalmente e comunicativamente, che a cavallo di due secoli ha rappresentato l'opera italiana, plasmando l'immaginario collettivo e seminando melodie entrate a fare parte del patrimonio collettivo italiano e mondiale (basti pensare agli innumerevoli film e pubblicità che hanno utilizzato e utilizzano, le sue musiche). I nostri nonni, che nei primi del Novecento non avevano radio o televisioni o tanto meno telefoni, hanno vissuto appieno questa influenza, trasmettendocela quasi geneticamente. Conoscevano tutte le arie, le trame, i testi; hanno amato Puccini profondamente. Ci siamo così trovate a affondare nelle nostre radici comune, in un lavoro archeologico familiare, molto emozionante. Il secondo aspetto che ci ha affascinato è la visione del femminile. Le donne raccontate dal Maestro toscano, infatti, rivelano molti elementi moderni e di certo hanno ispirato la generazione delle donne a lui contemporanee e hanno contribuito a plasmare la percezione del pubblico sul ruolo stesso delle donne, offrendo esempi di figure femminili più pronte ad auto-determinare la propria condizione
Siete due musiciste che insieme venite da un percorso legato al jazz. Come possono parlare e dialogare questo linguaggio e la musica classifica? La distinzione fra epoche musicali avviene per convenzione, ma è un filo continuo che si srotola nel tempo. Noi abbiamo solo raccolto in un gomitolo, qualche centimetro di questo filo e in un periodo storico pieno di divisioni, paure, guerre e emarginazione, vogliamo esprime con ancora più forza quanto sia fecondo e necessario accogliere e mettere insieme.
Considerando i tempi e anche la cultura del periodo in cui è vissuto Puccini, cosa avete trovato di innovativo nella sua musica? Puccini è forse il primo “influencer”, un genio della comunicazione, con una sensibilità acuta e la capacità di arrivare con la sua musica dritto al cuore degli ascoltatori. Talmente forte da aver mantenuto la sua influenza fino ad oggi. E' bellissimo navigare fra la sua musica, con i suoi personaggi, le melodie. Di una modernità sconcertante
Venite da un tour dagli Stati Uniti, cosa avete trovato di diverso dall’ambiente che avete respirato in quei luoghi rispetto a quello italiano? E' stata un'esperienza di grande impatto emotivo per noi: abbiamo incontrato un pubblico entusiasta in ognuna delle nostre tappe e questo ci ha molto gratificate artisticamente. Bisogna aggiungere che gli Stati Uniti sono composti da 50 stati, noi ne abbiamo visitati quattro (Illinois, etc etc) quindi immaginiamo che ci sia una grande varietà’ sociale e ambientale ancora da scoprire!
E quale è stata la risposta del pubblico che ha ascoltato una musica forse diversa da quella che si aspettano di vedere su un palco? Il pubblico americano è sicuramente preparato e ricettivo all’ascolto (non a caso il Jazz e’ nato proprio li). Siamo state sempre ascoltate con grande interesse e entusiasmo; Sicuramente portare Puccini in una versione originale con influenze del linguaggio jazzistico ha costituito un valore aggiunto, certo è che il pubblico ci ha riservato delle standing ovation calorose e emozionanti.
In generale, secondo voi il pubblico americano apprezza i musicisti italiani? Il pubblico americano apprezza la buona musica e i bravi musicisti, non crediamo sia una questione di nazionalità’ ad ogni modo noi ci siamo sentite molto ben accolte.
Il duo B.I.T farà a breve un altro disco? Inoltre ci sono dei prossimi concerti o Festival di cui ci volete parlare? Si, stiamo già lavorando a un nuovo progetto, anzi a due nuovi progetti! Il prossimo B.I.T. , dedicato alla poesia (entreremo in sala a dicembre 2024) e un progetto in quartetto di cui manteniamo ancora il segreto. Suoneremo live il 3 novembre al Moncalieri jazz Fest e nei giorni seguenti, fino al 6, suoneremo sempre a Torino in altri club e teatri, il 21 novembre a Ostia (trovate tutte le indicazioni sui nostri siti www.danielledimajo.com – www.manuelapasqui.com e sui nostri social personali e del duo B.I.T.).
Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: avete qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti? Come dicevo, stiamo preparando il prossimo disco e a dicembre saremo in sala di registrazione ma non ci facciamo mancare i live, che sono sempre fonte di ispirazione e il 3 novembre al Moncalieri jazz Fest e nei giorni seguenti, fino al 6, suoneremo sempre a Torino in altri club e teatri, il 21 novembre a Ostia (trovate tutte le indicazioni sui nostri siti www.danielledimajo.com – www.manuelapasqui.com e sui nostri social personali e del duo B.I.T.)
Articolo del
24/10/2024 -
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