”PROMISED LAND” sembra stia creando scalpore, con un'etichetta di New York che esprime un forte interesse a pubblicarlo come singolo nel 2025. L’artista di cui parliamo è Antonella Gambotto Burke che ha scritto il testo e la melodia e ha cantato sulla traccia; ”Gavin (il grandissimo pluripremiato produttore musicale, Gavin Monaghan) ha prodotto la mia voce; e Chris ha fatto tutto il resto. È molto diverso dall'atmosfera profonda, oscura e mistica di ”Mama feat. Antonella”, ma è stato ugualmente esaltante da creare”. La canzone va testa a testa con ’A River Running Wild’ che ha avuto alcune recensioni sublimi - in particolare da parte dell'autore e musicista di bestseller (Goldblade, Membranes) John Robb in Louder than War, Jonny Amos del podcast Music Business Boddy, e dal leggendario critico musicale Kris Needs, che ci ha dedicato gran parte della sua rubrica sulla rivista Electronic Sound (numero di novembre prossimo). Dato che tutti i proventi del singolo vanno a enti di beneficenza contro la violenza domestica, questa è una notizia davvero brillante in tutto il mondo e quindi ancora di più Antonella Gambotto-Burke va tenuta d’occhio. Una donna che ha una forza, bellezza e coraggio nel parlare di tutto ciò che riguarda il mondo in cui viviamo, cosa ormai sempre più rara. Altre notizie molto, molto importanti su Gavin Monaghan stanno per essere pubblicate sul Daily Mail e su altre piattaforme mediatiche, ma giuriamo al momento di mantenerle segrete. Una cosa è certa: potrebbe influire molto nel panorama della musica del Regno Unito. Antonella Gambotto –Burke (di chiare origini italiane), state davvero connessi anche qui in Italia, perché si parlerà molto di lei. Ultima notizia ma non per questo meno importante, il secondo singolo del loro album di debutto (suo e di Gavin) e la nuova fantastica app Mama ft. Antonella, sono previsti per dicembre, quindi teniamo d'occhio questi due grandi talenti!
Sei un artista a tutto tondo. Un artista con una grande passione per la musica. Quando hai iniziato a capire che avresti donato la tua arte al mondo? La mia passione assoluta per la musica risale alla prima infanzia. I genitori di mia madre, che adoravo e che vivevano con noi, cantavano sempre e io mi univo in cori su canzoni di Nicola di Bari, canzoni popolari italiane. Mi piacevano. Più tardi nella vita, ho cantato i successi di Di Bari da Roma a Ravenna su un treno con un anziano professore e sua moglie. Perché? Ci trovavamo nella stessa carrozza ed eravamo tutti fan sfegatati della sua musica. All'età di 13 anni circa, ho scoperto la musica alternativa e me ne sono innamorata. Ho ascoltato musica per ore ogni giorno, ma non pensavo a una possibile carriera; era semplicemente qualcosa che mi piaceva fare. Tutto questo si interruppe quando morì mia nonna: avevo 16 anni all’epoca, e la sua morte mi ha distrutto. Da quel momento in poi ho smisi di cantare e iniziai a vestirmi di nero. È stato solo quando mi sono trasferita a Londra, nella tarda adolescenza, che ho iniziato a incorporare ciò che avevo sempre fatto, ed è stato un piacere dare una direzione alla mia vita. Mi è stato presentato Alan McGee, ex CEO di Creation Records (l'uomo che lo ha scoperto gli Oasis, molto prima che diventassero una leggenda). A quel tempo, Alan gestiva un piccolo night-club pop-up e viveva in uno squat; eravamo entrambi poverissimi. Non riesco a ricordare come siamo diventati amici, ma abbiamo sempre avuto solo belle vibrazioni. Ad un certo punto, mi ha sentito cantare qualcosa e immediatamente mi ha chiesto di cantare con i Jesus & Mary Chains. L'idea mi inorridì. Anche se ero timida nelle situazioni sociali, avevo la prospettiva di cantare per conto mio, ma le composizioni mi facevano venire voglia di piangere e avevo paura, così rifiutai. Neanche Alan (che è uno dei grandi persuasori della terra) riuscì a persuadermi quella volta, così la paura ebbe la meglio sull’arte! Ho iniziato invece a concentrarmi sulla scrittura, inizialmente per la stampa musicale britannica, poi per le riviste più importanti giornali – Vogue, Rolling Stone, Harper’s Bazaar, GQ, e così via – e poi sui libri, inclusi (il bellissimo, ndr) "The Eclipse: A Memoir of Suicide", "Mama: Love, Motherhood and Revolution" e “Apple: sesso, droga, maternità e recupero del femminile”. Nonostante ciò, la musica è rimasta una parte importante della mia vita. Ero una fan devota e tutti gli amici che avevo quando lavoravo per la stampa musicale sono rimasti, e per la maggior parte rimangono, amici veri. Alla fine del 2019, Alan mi ha portato a cena a Londra con un vecchio amico, il pluripremiato produttore Youth (che suona anche il basso nei Killing Joke) al divertentissimo Grammy Award. Mentre stavamo parlando, all'improvviso mi disse che avrei dovuto diventare una cantante e Alan cominciò a gridare, rimbalzando sulla sedia: “Sì! SÌ!" E per la prima volta nella mia vita ho pensato: “Perché no?” Sfortunatamente, Alan mi ha poi trasmesso il Covid al suo ritorno da New York, e qualche settimana dopo poi ho ricevuto un contratto per scrivere “Apple: Sex, Drugs, la maternità e il recupero del femminile”, la cui realizzazione ha richiesto 18 mesi. Poi è arrivato il lockdown, quindi è stato solo alla fine del 2021 che ho iniziato a scrivere canzoni. All'inizio ero così nervosa che il primo chitarrista con cui ho scritto non aveva idea che potessi cantare, ma quella esperienza è stata comunque esaltante. Nel corso delle settimane, mia figlia notò che avevo iniziato a indossare nuovamente i colori, per la prima volta da quando era morta mia nonna (fino ad allora il mio intero guardaroba era praticamente esclusivamente nero). Poi ho capito che cantare mi liberava ad un livello che la scrittura non mi consentiva. Per me cantare è stata una liberazione a 360 gradi: mente, corpo e spirito. Per la prima volta nella mia vita mi sono sentita libera. La liberazione spirituale è stata probabilmente la spinta più grande. Scrivo tutte le melodie e i testi per Mama ft. Antonella. L'impegno spirituale, la connessione con l'invisibile sono per me insostituibili. Tante volte Gavin Monaghan, (l'altra metà di Mama ft. Antonella] ed io ci sediamo dopo aver mixato una traccia. Ascoltiamo, ci guardiamo, e diciamo: "Da dove viene QUELLO?" Voglio dire, l'intero processo è miracoloso. Da dove viene la musica? Non abbiamo ancora una risposta!
Hai iniziato anche a scrivere per riviste rock, come la prestigiosa NME. Ci sono band o artiste che ti hanno motivato ad intraprendere il percorso musicale? Kate Bush è stata il mio primo grande amore musicale. Ho trovato “The Kick Inside”, anni dopo la sua uscita, in un piccolo negozio di vinili durante un pomeriggio fuori con mia nonna. Quella copertina! Sai dove Bush è dipinta d'oro e sospesa ad un aquilone contro un gigantesco bulbo oculare? Devo aver ascoltato quell'album diecimila volte. Era un delirio, Bush per me rappresentava il femminile selvaggio, liberato, non costruito. Lei era tutto: inventiva, unica, melodica, creativa, fisica, emotiva, spirituale, un po' pazza nel senso più profondo e risonante del termine. Kate Bush ha mostrato al mondo che una donna non ha bisogno di stare al gioco per entrare nell’industria musicale. Dopo essere stata in tournée una volta – UNA VOLTA – ha deciso che non le piaceva, e così ha smesso di fare concerti. Immagina oggi quell'atteggiamento nel clima odierno – qui sto ridendo – dove un artista numero uno dice: “Mi dispiace, ma semplicemente non lo faccio. Andare in tournée è troppo stressante. Preferisco restare a casa nel mio studio con i miei fratelli e creare arte”. Taylor Swift ha sfondato tanti soffitti di vetro in modo simile, ma dentro il campo del pop. Adoro le donne che si rifiutano semplicemente di rispettare le regole; mi fa battere forte il cuore. Ho amato The Slits per lo stesso motivo. La prima volta che ho sentito "Earthbeat", mio Dio! Che meraviglia.
Vivi a Londra da sempre. Quanto c’è d’italiano in te? Sono arrivata a Londra per la prima volta all'età di 18 anni, prima di ciò, ho vissuto a Sydney e per un certo periodo a Ferrara, anche se non ho mai studiato in Italia, quindi il mio italiano scritto è pessimo. Nonostante questo, l'inglese è la mia seconda lingua. Ho imparato a parlare inglese a scuola e per anni ho avuto un forte accento italiano. Le persone lo trovavano difficile da credere, dato che il mio inglese parlato e scritto è impeccabile, di gran lunga superiore al mio italiano parlato. Quando sono in Italia per più di due settimane, il mio italiano ritorna a grande velocità. Lo stesso principio vale se parlo abitualmente con un italiano. Di recente ho portato mia figlia a Roma per una settimana: da allora è la mia città preferita al mondo. Sto pensando di trasferirmi lì tra un paio d'anni dato che sono cittadina italiana e amo quasi tutto di questa città. In risposta alla tua domanda: intellettualmente non mi sento affatto italiana, la mia mente è stata plasmata dalla Letteratura inglese (in realtà sono inglese al 10%, ma questa è un'altra storia). Emotivamente e spiritualmente, però, sono italiana al 100%. Sono feroce, leale, devota intransigente, implacabile, premurosa, rumorosa, amorevole e combattiva. Non c'è parte del mio cuore che sia Anglosassone. La mia anima desidera l'Italia, mi sento italiana e quindi sono molto combattuta.
Un duetto che ti piacerebbe fare? Con Robert Plant, ma non succederà mai perché penso che mi odi dopo una cosa bizzarra che è accaduta all’inizio di quest’anno. Gavin stava producendo due brani dei Led Zeppelin al Magic Garden Studio per Robert da utilizzare nel calcio (Plant è il vicepresidente del Wolverhampton Wanderers Football Club) e la stampa musicale ne venne a conoscenza e mi contattò per una citazione. Senza fare alcun male, ne ho parlato e si è scatenato l'inferno. La squadra di calcio era furiosa perché la registrazione sarebbe dovuta rimanere segreta, ma io non ne avevo idea. Poi la cosa sì è saputa in tutto il mondo e ha iniziato a spuntare OVUNQUE. A pensarci ora la situazione era piuttosto divertente, ma al momento non è stata affatto così. Robert poi ci ha gentilmente invitato a vederlo esibirsi a Coventry e ad unirci a lui sul palco del presidente della squandra per l'ultima partita della stagione. Dopo la partita (i Wolves hanno perso) mi è parso di sentire da Robert, che diceva che l'allenatore avrebbe dovuto essere licenziato, senza sapere che però erano imparentati. Una commedia degli equivoci. Detto questo, è ancora un artista spettacolare, così generoso e la sua voce rimane bellissima. Courtney Taylor-Taylor dei Dandy Warhols è un'altra artista con cui mi piacerebbe cantare. Courtney è meravigliosa. Una donna capace, ricca di talenti e con un grande senso dell’humor.
Sei anche un’attivista e tieni molto alla causa della violenza sulle donne. In Italia la situazione è diventata insostenibile. Cosa succede in UK riguardo questa piaga sociale? Una cosa che amo molto degli inglesi è che sono assolutamente militanti quando si tratta di questioni come queste. Organizzazioni come Riverlight.org.uk stanno facendo moltissimo per raccogliere fondi sulle ripercussioni della violenza domestica, sui bambini e non solo, per le comunità più disagiate e per attuare il tanto necessario cambiamento legale. Ho dedicato i profitti di A River Running Wild, il primo singolo estratto dal nostro primo album, alla violenza domestica perché, come dici tu, è una piaga sociale. Serve una vera rivoluzione anche nel diritto di famiglia.
Ti piacerebbe fare un film? Alessandra, penso che tu debba essere una sensitiva! La settimana scorsa ho acquistato la mia prima videocamera Canon 4K. Ne parleremo nei prossimi mesi...
Ci parli del tuo singolo che è appena uscito con Gavin Monagham pluripremiato produttore musicale? Gavin, è un produttore pluripremiato che ha lavorato con tutti, da Paolo Nutini a Robert Plant, e la cui musica è presente in Peaky Blinders, American Horror Story, i film Twilight, Austin Powers, Gangs of London e così via, ed ora si sta divertendo tanto anche con me, Mama feat. Antonella. Insieme, abbiamo appena finito di mixare il nostro primo album, che uscirà l'anno prossimo. Il primo singolo estratto dall'album è “A River Running Wild”, che parla delle mie esperienze di violenza domestica e quelle delle donne che ho conosciuto. Scrivere A River Running Wild è stato, a causa del contenuto inquietante, molto impegnativo. Nel testo vengono trattati alcuni terreni piuttosto oscuri. Cantarlo è stato altrettanto dura – evocare quel tipo di dolore e rabbia non è facile. Le recensioni, finora, sono state entusiastiche, e ne sono contenta. Il famoso critico musicale britannico Kris Needs ha detto cose straordinarie sulla nostra musica nel numero del prossimo novembre della rivista Electronic Sound. E’ stato tutto davvero travolgente ed emozionante.
C'è ancora un sogno che non hai realizzato? E se sì, quale? Oh sì, quanti sogni ancora da realizzare! Uno riguarda i film. Un altro riguarda un duetto. Sto anche cercando un'idea per il nuovo libro. Questa settimana inizio a progettare la prima app di Mama ft. Antonella. Gavin e io siamo anche molto emozionati per l'uscita dell'album l'anno prossimo, ma dobbiamo ancora fare diversi live in diverse zone di UK: prevediamo di andare live un po’ ovunque da aprile 2025. Una bella sorpresa è stata che “Promised Land” è stata presentata la scorsa settimana su BBC Introducing, l’istituzione che ha dato il via alle carriere di artisti come Florence and the Machine, Ed Sheeran e così via. E’ stato tutto incredibilmente emozionante ed io sono stata colta di sorpresa. Inoltre, siamo stati presenti nella nuova app Orbit della BBC: ancora una volta, un vero onore. Un'etichetta discografica di New York ha espresso un forte interesse per “Promised Land”. Vedremo cosa succederà. Gli Stati Uniti sarebbero una magia totale. Il prossimo singolo di Mama ft. Antonella uscirà a dicembre, quindi mi sto preparando anche per quello. In breve: la mia vita è un turbine.
Articolo del
31/10/2024 -
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