Cantautore, pianista e compositore romagnolo, attinge da diversi generi, muovendosi tra folk italiano e straniero, post-rock, indie pop e synth wave. A Londra, studia composizione pop e sviluppa un progetto cantautorale dal sound etereo, ispirandosi ad artisti come Joni Mitchell, Bon Iver, Franco Battiato e Niccolò Fabi. Si ristabilisce poi in Italia, dove pubblica i suoi primi brani (“Archimede” del 2018 e “Desperate” del 2020) e ottiene il diploma di Musica Applicata al Conservatorio di Bologna. Dal 2021 pubblica i successivi singoli: “Memoria” (2021), “Giorni” ed “Euforia” (2022). Dal 2022 sale sul palco con la sua formazione elettrica e da quel momento si dedica alla promozione dal vivo del progetto. Oltre ai concerti e alla partecipazione a concorsi e rassegne musicali, prosegue la produzione in studio di nuovi lavori. Da venerdì 11 ottobre 2024 è infatti disponibile su tutte le piattaforme di streaming e gli store online “Elsewherever”, la versione in lingua inglese del primo EP di Cristian Albani (Cesena, 1996), intitolato “Altrovunque” in lingua italiana. Questa versione inedita dell’EP di Albani, concepito come una raccolta antologica che ripercorre i singoli usciti negli ultimi anni, vede nuovi testi tradotti e riadattati in inglese dal cantautore stesso, che desidera proporre un prodotto musicale di sempre maggiore rilevanza sul mercato europeo ed internazionale.
Come nasce questo titolo del tuo ultimo lavoro discografico ELSEWHEREVER? "Elsewherever" è l'adattamento in inglese del mio primo disco, già uscito con il titolo di "Altrovunque" in italiano. In entrambi i casi si tratta una crasi tra due parole che fanno riferimento ai luoghi dove la mia musica esiste contemporaneamente: "altrove/elsewhere", ossia in una dimensione astratta e distaccata dalla realtà in cui la creatività si muove liberamente, e "ovunque/wherever", cioè in tutti i luoghi fisici dove mi ha portato ad esibirla, produrla, trasmetterla e in qualche modo renderla "viva".
Da sempre ti piace spaziare tra diversi generi musicali. Dal rock al folk, all’elettronica. Quella che senti più vicina a te in questo momento? "Cantautore" nella sua definizione più terra-terra significa semplicemente un artista che scrive ed esegue le proprie canzoni. Nella musica italiana ha un'accezione di genere ben definita per via della nostra tradizione popolare, ma in realtà si tratta di un appiattimento che limita le possibilità di questa definizione. Io nel mio progetto provo a far coincidere tanti elementi diversi, che ricavo da altrettanti generi e influenze; l'unica soluzione di continuità è il mio gusto personale. Al momento sono molto interessato alla synth wave e alle colonne sonore: mi interessa molto la capacità di suscitare uno stimolo emotivo e sensoriale tramite la musica, e sforzarmi di integrare il testo della canzone come un elemento prima di tutto evocativo. Inoltre sto esplorando le tradizioni musicali dell'Emilia-Romagna, la mia regione, per capirne a fondo gli elementi e i presupposti nell'ottica di capire come il mio progetto possa collocarsi nei filoni culturali del territorio.
Quanto ti ha stimolato l’esperienza di due anni vissuti a Londra? L'esperienza a Londra mi ha aiutato sicuramente ad abbattere i confini imposti dalla forma e dalle convenzioni. Mi ha mostrato come il punk rock può coesistere a stretto contatto con la musica classica e con la house senza che nessuno si scandalizzi o si imponga alle altre correnti. Anzi, mi ha mostrato invece come sia piuttosto facile trovare collegamenti tra tutti i contesti, anche quelli che sembrano più lontani tra di loro.
Chi è stato il tuo faro in fatto di musica? Il mio faro in termini di percorso artistico è sempre stato negli artisti che mi circondavano, sia negli ascolti musicali che nelle collaborazioni o connessioni sociali. Mettersi a contatto con tante correnti diversi crea opportunità culturali senza pari. Dal momento che mi considero un soggetto abbastanza solitario, il rapporto con l'altro aiuta a non diventare autoreferenziali e mantenere la rilevanza dei propri contenuti.
Tu hai partecipato recentemente al MEI-Meeting delle etichette indipendenti, che ogni anno si tiene a Faenza. Una bella visibilità. Hai incontrato artisti con i quali ti piacerebbe collaborare? Mi piace tanto Luca Fol, già ci conoscevamo e rivedersi è stato bello. Essendo che siamo romagnoli entrambi chissà che non si concretizzi qualcosa in futuro. Il MEI è un pentolone dove bollono sempre tante idee e progetti interessanti, e sono molto contento di poter contare sulla loro rete.
Ci sarà anche un tour? E dove potremo venire ad ascoltarti? Al momento ci sono diversi appuntamenti che stanno spuntando in maniera progressiva, e non escludo che nel 2025 si possa concretizzare un calendario sostanzioso. Per il momento mi trovate sabato 23 novembre a Campagnola Emilia presso l'Arci Sala 2000 per la rassegna "Sante Balere" organizzata sempre dal MEI. Poi domenica 24 novembre ci sarà un doppio appuntamento relativo alla Milano Music Week, al Rock'N'Roll per il talk "Nuova estetica dei Live" e poi alla Maratona MMW di Milano Cantautori. Seguitemi sulle pagine social come @albanimusic per tutti i dettagli. Grazie e buona musica!
Articolo del
20/11/2024 -
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