BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
Antonio Calabrese
“I denti di leone”
di
Domenico Capitani
|
Perché c’è quel perenne moto nostalgico dentro le canzone di Antonio Calabrese, un modo da fanciullo per guardare alla vita dentro questo primo EP d’esordio dal titolo “I denti di leone” uscito per la label campana L’Airone Dischi. E se tutto nasce da pensieri sostanzialmente dolorosi, è altrettanto vero che si respira un tono di festa e si pensa alla vita con la leggerezza che ci regala l’immagine di copertina. È un piccolo ascolto, delicato e ricchissimo di bellezza…
Bella questa copertina: che rapporto hai con la tua fanciullezza? Più che con la mia fanciullezza io cerco di avere un rapporto con la fanciullezza in generale. Tutti a volte inciampiamo nella fanciullezza, per esempio in alcuni atteggiamenti o parlando di ricordi lontani. Cerco sempre di cogliere questi attimi, che appartengono anche a me ovviamente, perché credo siano una grande dimostrazione di umanità.
Perché è alla fanciullezza che torni con l’immagine dei denti di leone o sbaglio? In realtà i denti di leone sono semplicemente un fiore che mi ha sempre affascinato, non hanno mai avuto un valore in particolare nella mia vita. Riflettendoci su ho notato di come siano una grande metafora di equilibrio: un soffio può spogliarli eppure a volte capita di vedere il vento che li muove con dolcezza. Credo sia una bella immagine.
Perché al suono chiedi tanta semplicità? Che cosa significa per te questa dimensione degli arrangiamenti? Picasso diceva "ci ho messo tutta la vita per imparare a disegnare come un bambino". Non voglio assolutamente paragonarmi a Picasso o chiunque altro grande artista, è solo che questa citazione secondo me esprime perfettamente la difficoltà e la necessità di essere semplici, soprattutto in un tempo come il nostro in cui sembra sempre che non ci sia tempo per la semplicità. Io ormai studio musica da anni, e ricordo i miei primi tentativi di arrangiamento, erano inutilmente frenetici e ultimamente me ne sono reso conto. Quindi, anche grazie a questo disco, ho iniziato questo percorso di "riduzione" che può sembrare una sciocchezza ma è tra le cose più complicate da apprendere.
Tutta farina del tuo sacco o dobbiamo rendere grazie a qualcuno in particolare? Nulla di ciò che faccio è farina del mio sacco. Dovremmo ringraziare troppe persone, e dovremmo partire da quando mio padre aspettava più di un'ora in macchina che finissi le prime lezioni di chitarra per riportarmi a casa. Le canzoni si, sono mie, ma non credo sia solo merito mio se sono riuscito a scriverle. Prendo spunto da ciò che mi capita, dalle persone che mi circondano, dalle esperienze che ho la fortuna di fare... Insomma c'è troppa farina per il mio sacco.
Antonio Calabrese e L’Airone Dischi: che incontro è stato? È stato un incontro importante. Ci siamo conosciuti durante un concerto a Salerno e dopo mesi ci siamo ritrovati a lavorare insieme al mio primo disco. Lucio Auciello, produttore e ideatore dell'etichetta, è una persona di grande passione ed esperienza, oltre che un ottimo professionista. Abbiamo scelto insieme i brani che avrebbero fatto parte del progetto e abbiamo lavorato insieme agli arrangiamenti; soprattutto sull'ultimo aspetto credo ci sia stato lo scambio di idee più importante perché molta della semplicità presente nel disco è merito di Lucio. Abbiamo lavorato in modo sano e piacevole, e sono contento di aver intrapreso questo percorso con l'Airone Dischi
Articolo del
14/01/2025 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
//www.youtube.com/embed/f4muyreA_E0?si=O6TtIMAq4wcqagYb
|
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|