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Il Genio
Intervista a Gianluca Rubertis ed Alessandra Contini dei Il Genio
17/09/2009
di
Eugenio Vicedomini
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Il Genio è un progetto musicale ideato agli inizi del 2007 da Gianluca Rubertis (già tastierista degli Studio Davoli) ed Alessandra Contini alla voce e al basso. Il loro improvviso successo è fatto di canzoni dal sapore di zucchero filato che riportano alla mente la Parigi di Brigitte Bardot e la “swinging London” di Marianne Faithfull. Con la loro Pop Porno lo scorso anno hanno sbancato: il testo accattivante e la melodia di immediata percezione rimandano ad illustri ricordi: da “Je T’Aime” di Serge Gainsbourg a “You Really Got Me” dei Kinks; da “Satisfaction” degli Stones a “Fade To Grey” dei Visage. Eccoli.
- Come e quando è nato il progetto “Il Genio”? Non è un progetto. Nasce nell’immediato, senza alcuna preparazione, nei primi mesi del 2007.
- Qual è il vostro background musicale? Studio Davoli, musica classica, un corso di bandoneon per Gianluca. Tanta musica pop, anche giapponese, ed il basso per Alessandra.
- - Come sono nati i brani e che metodo di lavoro avete adottato: lavoro in comune o invio dei file audio in modalità remota? Dipende dai brani: alcuni sono il frutto di un lavoro comune, altri solo in parte ed altri ancora sono più personali. La composizione di questo disco è filata liscia come l’olio, trascinata dal divertissement e dalla spensieratezza.
- - Quali sono i vostri principali gusti musicali? Siamo di palato fine. Troppa roba per poter dire tutto: dalla musica classica al punk.
- Il vostro disco d’esordio nasce in un epoca in cui la deregolamentazione del download ci spinge, inconsapevolmente, verso ascolti superficiali ed abusi frammentati di mp3 sparsi a centinaia tra PC, iPod e chiavette USB. Contrariamente a questa tendenza, il vostro disco è un opera compiuta e segue la più bella delle tradizioni dei dischi di musica rock: un collage composto da deliziose canzoni su cui spicca una intrigante “hit single” di rara potenza: Pop Porno. Pensate che, in altri tempi sarebbe stato un 45 giri di sicuro successo? Probabilmente si. Ma avrebbe subito la cesura della censura. Oggi, invece, risulta fin troppo pudico e nessuno storce il naso tranne quelli, ovviamente, a cui la canzone non garba per nulla.
- Nel disco si avvertono influenze electro-pop mescolate a suggestioni retrò del periodo fine ’50 inizio ‘60 in una linea ideologica che da Parigi arriva fino a Tokyo. In particolare, si respira la spensieratezza dei film Francesi ed Inglesi anni sessanta e l’ironia delle sigle dei cartoon giapponesi: questa serena attitudine a non prendere le cose troppo sul serio è anche lo spirito con cui state vivendo il vostro attuale successo? Se ti prendi troppo sul serio, allora devi afferrarti per il collo e sbatterti il cranio sullo stipite di una porta in cui vi sia scritto:”benvenuti i minchioni”. - Siete passati da poco tempo dalla Cramps Music ad una major come la Universal. Personalmente considero “Il Genio” un disco particolarmente adatto ad un mercato di stampo nord-europeo. C’è già in mente una strategia della vostra casa di produzione per proiettarvi in una dimensione internazionale? Sicuramente il singolo sarà inciso anche all’estero. Pop Porno è internazionale così come i genitali sono oggetti di comune uso in tutto il pianeta. Per quanto riguarda i concerti, andremo presto al di là delle nostre Alpi.
- Pensate di tornare ed esibirvi a Roma con una band al completo? Torneremo senz’altro a Roma, una città che è poco definire meravigliosa. Vorremmo tornare con una vera e propria band visto che tra un po’ cominceremo a provare con altri due ragazzi.
- State pensando già a dare un seguito al vostro disco d’esordio: Se sì, che tipo di suggestioni avrà il nuovo album? Ci stiamo pensando e ci sono già delle cosine. Ma sulle suggestioni non sapremmo proprio darti ragguaglio in quanto non ci siamo ancora lasciati suggestionare dai nuovi pezzi.
- Devo dirvi che molti lettori delle riviste musicali sono studenti di musica che sognano di vivere un’esperienza come la vostra. Avete un consiglio da dare a loro? Di stare molto attenti. Spesso le scuole tendono a farti un lavaggio del cervello a discapito della tua creatività, sensibilità ed individualità.
- Infine concedete anche a me la classica domanda del “bravo presentatore”: i cinque dischi da portare in un’isola deserta? Anthology dei Beatles: se non sbaglio è in cinque volumi...
(pubblicato per gentile concessione di Music In)
Articolo del
17/09/2009 -
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