Il turismo cinematografico è ormai realtà anche da noi. All’estero, è un fenomeno consolidato da anni: a Fort Hayes, Kansas, dove è stato girato “Balla coi Lupi”, le presenze turistiche sono aumentate del 29% in un anno e del 63% dopo cinque anni, contro un incremento normale del 4%. In Scozia, film come “Braveheart”, “Rob Roy”, “Loch Ness” hanno aumentato il turismo del 26%. Da noi, recenti sondaggi indicano che per il 33% dei turisti un film ambientato in Italia è stato decisivo per la scelta delle vacanze. Ci sono poi i cinefili, quelli che sul luogo della tal scena del tal film vivono un’emozione. Così al Touring Club Italia, autorità nel campo delle guide turistiche, han pensato di farci un libro. Ma “I luoghi del cinema”, uscito qualche mese fa, delude terribilmente. Posso giudicare quasi solo per la mia regione, il Veneto (che però è quella in Italia che assomma il maggior numero di film girati, più del Lazio di Cinecittà), ma se il buongiorno si vede dal mattino… “I luoghi del cinema” snocciola imprecisioni, grossolani errori, omissioni. D’accordo, una guida non può riportare indirizzi dettagliati, ma il turista che sulle tracce di “Senso” di Luchino Visconti arriva a Lonedo di Lugo, nel Vicentino, troverebbe utile sapere che la villa dove è stata girata una parte decisiva del film è Villa Godi Porto Piovene Valmarana Malinverni, e non “una villa veneta”, dato che in paese ce ne sono tre. O l’appassionato di horror sarebbe felice di sapere che “La casa dalle finestre che ridono” di Pupi Avati è stato girato a Porto Tolle, Porto Levante e Cà Venier e non “lungo il Po”. E se avesse dato retta alla didascalia a pag. 170 che indica che il film è stato girato a Todi, in Umbria, invece che nelle province di Rovigo, Bologna e Ferrara? A chi chiederà i danni il turista sulle orme di “Liquirizia” di Salvatore Samperi, scoprendo che è ambientato a Padova, sì, ma girato tra Roma e Ostia? Il fan della commedia all’italiana che amerebbe ritrovare i luoghi de “Il commissario Pepe” di Ettore Scola (con Tognazzi e Maffioli) che farà quando si accorgerà che a Castelfranco Veneto manca il ponte di Bassano? Uno scambio mica da poco, a meno che le eroiche maestranze non abbiano trasportato a Castelfranco Ponte degli Alpini, stazioni, piazze, e fiume Brenta. Del terzo set, Dolo, dove si svolge una scena chiave, neppure un cenno. “Grazie zia” di Samperi sarebbe stato girato ad Abano: si tratta invece di Bresseo di Teolo. E visto che il comune è grande, dire che quasi tutte le scene si svolgono a Villa Vergani non sarebbe stato male. Eccetera. Insomma un pasticcio. C’era una volta il Touring?
Articolo del
08/07/2006 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|