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Yasmine Hamdan
Al Jamilat
2017
Crammed Discs / Materiali Sonori
di
Giancarlo De Chirico
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Nuovo album, il secondo per la precisione, per Yasmine Hamdan, la giovane e bella cantante libanese che si era imposta all’attenzione di tutti grazie alla sua partecipazione al film “Only Lovers Left Alive”, diretto da Jim Jarmusch. Ricordo bene la scena in un club di Tangeri quando, sul finale del film, Yasmine cattura i presenti grazie alla sua coinvolgente interpretazione di “Hal“, un brano tratto da “Ya Nass”.
Sono passati circa quattro anni da allora, adesso la Hamdan pubblica “Al Jamilat”, un disco prodotto da Luke Smith e da Leo Abrahams e si avverte nettamente un cambiamento di rotta rispetto al suo album d’esordio. Infatti - grazie all’apporto dei due produttori britannici - ascoltiamo un pop raffinato ed intrigante, ma decisamente molto influenzato dalla musica occidentale.
Il disco - infarcito di elettronica dall’inizio alla fine - risulta di certo molto moderno, ma perde di colpo quel collegamento con la tradizione musicale araba che aveva caratterizzato invece il suo esordio. Soltanto brani come “Assi”, “Cafe” e “Balad” conservano intatta l’antica magia delle sue prime interpretazioni, per il resto è difficile distinguere l’originalità di un prodotto che quasi si confonde con tanta produzione europea, non molto dissimile.
Sul finale le esecuzioni di “Al Jamilat”, la “title track” acustica, e della bellissima “Ta3Ala”, dove finalmente l’elettronica si sposa con la tradizione araba, risollevano un po’ le sorti del disco e riescono a mettere in luce tutte le doti di una vocalist davvero molto brava ed importante
Articolo del
15/07/2017 -
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