È un gran bel disco, il secondo di Gianni Bismark, Re senza corona, uscito da un paio di mesi scarsi, sapientemente prodotto da G Ferrari. Si tratta di una conferma, visto l'ottimo precedente Sesto senso (2016), a quei tempi prodotto da Nino Brown e Sick Luke, dove già traspariva l'animo da cantore di una romanità schietta e immaginifica. Con accanto sempre una grande squadra di giovanissimi producer romani, sui quali converrà tornare in altra occasione.
Qui siamo dentro un viaggio di fumose, oscure e potentissime basi, con una fervida poetica musicale, capace di tenere insieme un flow da stiloso rapper e poesia della strada da cantautorato romanesco. Come se Gabriella Ferri e Franco Califano redivivi incontrassero un giovane Ice Cube cresciuto a Garbatella (popolare quartiere romano dal quale proviene Tiziano Menghi, che ha preso il nome d'arte da Gianni Bismark Guigou Martínez, non certo famosissimo calciatore giallorosso dei primi anni Zero). E al posto di basket, macchinone e asfalto infuocato della West Coast, eccoci allo stadio per l'AS Roma e poi in mezzo a vicoli, rioni, fontanoni e sampietrini.
Rap e stornelli, quindi? Anche. Perché Gianni Bismark vordi' pure stornello che parla (Gianni B). Con una talentuosa capacità di scrittura, da giovane poeta esistenzialista, metropolitano e universale, immerso nella vita del rione, a fianco dei suoi amici, supportato da tessuti sonori che spesso sfociano in sintetiche profondità dark. Quindi un disco completo, maturo, con undici tracce formidabili, una meglio dell'altra.
Perfette le collaborazioni, che danno il senso di un movimento collettivo nella scena romana: la melodia rallentata e il piano di Vita amara con la Dark Polo Gang(il disco è della loro etichetta, Triplosette Entertainment); Izi e il fomento della già conosciuta Pregiudicati – questo non è rap/è rivoluzione; 'Nto con Soldi sporchi che è anche un piccolo manifesto: quando parli non te sento/ma te l'ho già detto/rappo solo pe' 'n cerchio ristretto. Quindi il giro dei fratelli con cui Gianni è cresciuto musicalmente e liricamente, quelli della Lovegang 126, mirabolante scuola romana di scintillanti produzioni musicali, qui con Ketama126 e Pretty Solero in Fatte furbo, ma prima c'è l'incontro con la poesia da storia d'amore finita male di Franco126 in Università, un piccolo gioiello: Batto 'r cinque alla gente pure se 'n so' nessuno. E poi come non citare il ritornello di So' finiti i giochi, già eletto a inno generazionale dai pischelli romani, felpa calata sulla testa e tuta d'ordinanza: De quello che dite non ce frega 'n cazzo/Famo un po' come ce pare. Quindi la chitarra sommessa e nostalgica di Anni '70, forse il pezzo più struggente e la breve e intensissima (Sto su una) chitarra romana (Gabriella Ferri).
Il disco finisce con la malinconica e introspettiva title track Re senza corona, che suggella un lavoro prezioso. Spoken word poetry capace di evocare, in noi più anziani, affinità con un imberbe Remo Remotti che incontra Victor Cavallo. Poeti del secondo Novecento, de Roma nostra. Per questo merita una sua (almeno parziale) citazione, hai visto mai ci leggesse anche qualche nostro amico genitore e insegnante, “tante vorte”, come si dice a Roma, appunto
Quanno ero regazzino, ero un macello Me ricordo mi' madre se vergognava d'anna' a parla' cchi professori, a vede' che gli facevo Non ero cattivo, me divertivo e basta Tornavo a casa con du', tre note sul diario ma stavo bene davanti a un piatto de pasta Fiero de quello che avevo fatto e avrei rifatto tutto quanto Ancora me ricordo, pe' metteme in punizione mi' padre 'n me portava allo stadio A casa ce stavo poco e gnente, magnavo e 'scivo Alle due già stavo in giro, a prende' 'n giro chi 'n era come me Ma poi me so' detto: "Perché invece che a sfogamme sull'artri non me sfogo su un par de note?" Come infatti è annata eh Questa è l'annata mia Vatte a fa' un giro va Vatte a fa' un giro va
Vai Gianni, Re (di Roma) senza corona, questa è l'annata tua. Goditela tutta. E l'anno prossimo sarebbe bello festeggiare i cento anni di Garbatella 1920-2020 sotto cassa a sentire e cantare le tue strofe, le tue barre, Gianni Bismark
Tracklist 1. Rolex 2. Vita amara feat. Dark Polo Gang 3. Gianni B 4. Pregiudicati feat. Izi 5. So' finiti i giochi 6. Università feat. Franco 126 7. Soldi sporchi feat. Ntò 8. Anni '70 9. Fatte furbo feat. Ketama 126 & Pretty Solero 10. Chitarra romana 11. Re senza corona 1. Re senza corona
Articolo del
13/03/2019 -
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