Quarto album per il gruppo dei Rossometile, la band salernitana che si è formata nel 1996. Un nuovo disco intitolato "Desdemona", che conferma la strada sicura intrapresa con il Gothic-metal.
La band capitanata dalla singer Ilaria Hela Bernardini vede Rosario Runes Reina alla chitarra, Pasquale Pat Murino al basso e Gennaro Rino Balletta alla batteria. Undici tracce che attraversano diversi stati d'animo, cantate rigorosamente in italiano. Il disco si apre con la potente " Desdemona" ( " Sedea chinando al sen la testa, salce cantiamo, il salce funebre sarà, la mia ghirlandaia, ma il destino mio è deciso già con il nome che porto") che è il destino di un nome e simbolicamente la donna vittima di violenza. Doppia cassa spinta, chitarra tagliente e cori possenti sono gli ingredienti musicali che la caratterizzano.
" Oblivion" ( " Ma tornerò da te nel giorno che il sole più non splenderà, sul mondo e su di noi sarà un sogno che rivivrò con te e la morte ci unirà per sempre nell'oscurità") è una power ballad con un ritornello che prende bene quota, un addio che nella morte si ricongiungerà. Con " Hela e il corvo" ( "Ma il buio è dentro me, l'inverno è su di me come neve che cade, canta corvo, canta adesso fa che lei ritorni qui da me") si ritorna a ritmi serrati, un intro con le parole del Confutatis, intrecci vocali, elementi sinfonici , una grande prova vocale per raccontare i poteri del corvo secondo la tradizione celtica. La voce narrante di Lucrezia Ardito introduce " Sole che cammini" ( D'oro e d'argento le tue mura che definiscono il mio mondo, slegami le mani che hai legato a te e disperdimi nel vento") un brano di grande atmosfera, caratterizzato dal bouzouki di Danilo Lupi degli Emian (Pagan Folk) che dona un tocco di mediterraneità a questo amore che ha bisogno di liberarsi.
" Storia d'amore e peste" ( "Corriamo via dalla morte, la buona sorte ci accompagnerà, ci salveremo dalla peste e non mi lascerai mai") è ispirata al contagio di peste raccontato in " Narciso e Boccadoro" di Hermann Hesse, ha sapori medioevo-rinascimentali, una danza leggiadra a suon di rullante e flauti. In " Rosaspina" ( " Volevo cogliere per me la tua bellezza, ma sulle spine tue il rosso del sangue, sei il profumo che ancora mi ricorda, le cose che con te ho perduto") il gruppo mette a frutto il sound tipico del power metal teutonico ( batteria e cori in primisso piano) per raccontare un amore che può far male.
" Mist" è un intermezzo con la voce che canta la tecnica del Kulning ( un'antica pratica canora svedese fatta di suoni e musiche senza parole che accarezza il vento, gli alberi o i ruscelli) per trascinarci in un'atmosfera magica e oscura. Ancora tinte dark in "Nox Arcana" ( " Torna qui e salvami, notte che guidi i passi miei, risollevami, illuminami, ombra che difendi e proteggi") una preghiera alla luce che nasce dalle tenebre, con un bel lavoro di chitarre. La luce e un senso di leggerezza arriva in "Whales of the baltic sea orchestra", un brano strumentale, quasi un canto del mare con la ghironda, la cornamusa medioevale e il tin whistle suonati da Emilio Antonio Cozza ( sempre del gruppo degli Emian) che donano un sapore celtico.
"Boia misericordioso" ( " Ma chiedo io per lui, la vostra pietà, per me la merita e ridate a lui la sua libertà non è tardi") è un atto di pietà da parte di un boia verso un condannato. Il brano parte lentamente, poi si irrobustisce con chitarra, batteria e i cori in latino, per un finale epico. "Canzone del tramonto" è una canzone di speranza, la dolce melodia del tramonto di un uomo che ritrova la propria madre. Il bano chiude il disco con un trionfo di archi che si ricongiungono alla ghironda in un canto magico. I Rossometile hanno realizzato un bel lavoro, autoprodotto con cura a cominciare dal mixaggio di Francesco Tedesco, alla suggestiva copertina di Adam Andrearczyk, all'artwork di Roberto Policastro fino ad arrivare alle foto di Roberta Voto.
Il gruppo ha un sound sciuramente debitore di alcuni gruppi che affrontano questo genere ( Nightwish, Epica, Whte Skull) e di alcuni riferimenti al mondo della classica come Bach, Vivaldi e Albinoni. Dalla sua però ha l'uso della lingua italiana che funziona decisamente bene ( anche grazie a testi non banali), il carisma e la splendida voce di Ilaria Bernardini che si muove con sicurezza tecnica tra le parti pulite e quelle lirico spinte, le chitarre efficaci di Rosario Reina, il basso sicuro di Pasquale Murino e la cavalcante batteria di Gennaro Barletta, non mancano gli elementi sinfonici e le contaminazioni folk-irish a caratterizzare ulteriormente la band.
Un disco consigliato per tutti gli amanti del genere, un gruppo interessante che ci auguriamo di vedere presto dal vivo e di riascoltarli ispirati come in queste canzoni.
TRACKLIST
Desdemona Oblivion Hela e il corvo Sole che cammini Storie d'amore e peste Rosaspina Mist Nox arcana Whales of the baltic sea orchestra Boia misericordioso Canzone del tramonto
Articolo del
29/03/2021 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|