Cari lettori di Extra sono Gigi Iazzetta: benvenuti nella mia rubrica Ti racconto una canzone.
Capita spesso che le più grandi canzoni, che hanno fatto la storia della musica Italiana ed internazionale, siano nate da semplici accordi musicali, oppure da aneddoti, storie di vita vissuta o semplicemente da fatti curiosi. Vi siete mai chiesti perché una canzone rimanga così impressa nella nostra memoria? Oppure vi siete chiesti il segreto di come una canzone scavalchi classifiche musicali, oltrepassi gli anni, sorvoli generazioni, unisca popoli e stati restando sempre attuale o come dicono i bravi “moderna? ”
Ebbene, io si! E curiosando nei testi delle canzoni e nella biografia dei cantanti ho ritrovato quasi sempre degli elementi che si accumunano tra di loro. Uno di questi è la semplicità! Infatti, tante di queste canzoni, soprattutto le più famose, le cantiamo ovunque, davanti ai falò, sotto la doccia, in macchina in mezzo al traffico. L’unicità risiede nella semplicità della melodia e degli accordi! Un altro elemento che accumuna queste canzoni e le fa restare immutate nel tempo è il caso, che come diceva Il poeta e filosofo Tito Lucrezio Caro: “il caso è una fortuita azione che dà luogo a eventi casuali” . Ma adesso non sono qui per addentrarmi in discorsi filosofici! Vi racconto una canzone!
Siamo in Italia ed è il 1958. Finalmente il paese si lasciava alle spalle le scorie della seconda guerra mondiale e iniziava un processo di cambiamento sia politico che economico - sociale. In tutti i processi di cambiamento c’è un momento preciso, il cosiddetto avvio o start che dà il via ad una mutazione generazionale e pochi sanno che questa canzone contribuì in maniera importante a far rifiorire, anzi a far “volare” l’Italia e gli Italiani. La canzone è Nel blu dipinto di blu, conosciuta come “Volare”, scritta da Franco Migliacci e Domenico Modugno. Questa canzone ha una nascita tutta particolare, perché gli stessi autori, nei i primi tempi, avevano versioni diverse e contrastanti. Da una parte c’era Modugno che sosteneva che l'idea del ritornello “Volare, oh oh” gli era venuta una mattina osservando, con la moglie Franca, il cielo azzurro dalla finestra, a Roma.
Migliacci invece affermava che l'idea era venuta a lui, osservando un quadro di Chagal. Insomma, la cosa certa è che la canzone, dopo una nascita così particolare, tra passeggiate, dediche e ispirazioni, il 1º febbraio 1958 vinse il Festival di Sanremo, creando il punto di rottura della musica italiana tradizionale e l'inizio di una nuova era. Nel blu dipinto di blu, vendette oltre 22 milioni di copie in tutto il mondo, rimanendo ben tredici settimane alla prima posizione in Italia. Fu il singolo più venduto negli Stati Uniti, risultato mai conseguito prima da un cantante italiano.
Domenico Modugno, che poi sarebbe diventato “mister volare”, portò l’arte della canzone Italiana in tutto il mondo spalancando non solo le braccia in maniera fisica, ma aprendo ad un nuovo modo di fare musica. I migliori artisti e cantanti, sia italiani che internazionali, l’hanno cantata dando lustro e prestigio ad una metrica nuova, ma soprattutto dando sostanza ad un elemento che da sempre affascina l’uomo: quello di volare in quel blu dipinto di blu.
Articolo del
23/04/2021 -
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