Lascio girare questo nuovo disco di Gianluca De Rubertis dal titolo “L’equazione del destino” e mi faccio incantare da questa voce che ho sempre associato a Il Genio e a quelle prime vere trasgressioni di stile della scena indie italiana. Oggi riconferma tante cose De Rubertis: la potenza della sua lirica, mai scontata, mai saccente, ma distante però ferma dentro un modo di fare che non teme confronti e non cede a confort zone e soluzioni assai scontate. E poi conferma una scrittura che sa scegliere melodie vincenti, assai popolari ma risolte sempre, anche qui, con gusto e mestiere. Insomma un disco che penso alto e puntuale.
Un nuovo disco. Tra pop di tradizione e liriche ricercate. Un connubio fuori dal tempo se ci pensi. Complimenti… come mai questo “dribbling” alle moderne abitudini? Di moderne abitudini ne ho sempre avute poche, spero semplicemente che possa essere un album che riesce tutto sommato anche facile in ascolto. Quando qualcosa di complicato risulta semplice si centra un bersaglio difficile.
Leviamoci subito il dente del “mi sembra”… sento moltissimo Battiato tra le venature delle tue scelte… sbaglio? Nessuno può sbagliare quando sente qualcosa che permette al cervello di involarsi in libere associazioni, e poi Battiato è sicuramente uno dei miei artisti preferiti di sempre, è colui che è riuscito prima di tutti ad essere estremamente pop pur partendo da un pensiero complesso, pensiero che si rispecchia nei suoi testi
Bellissima questa copertina: la testa è un labirinto. Gli occhi e la faccia sono la “Notte Oscura”? Da li passa l’emozione che lotterà con la ragione? Mi fa molto piacere, è un disegno che ho realizzato, assieme ad altri, negli ultimi mesi. La nostra testa è davvero un labirinto, un dedalo di sinapsi, pensieri, reazioni, emozioni; è lì che sussistono tutti gli elementi per impostare una seria “equazione del destino”
Disco che troviamo anche in vinile… ci sono ancora copie disponibili? Certo, c’è una tiratura in vinile bianco che mi piace molto, ci sono ancora diverse copie disponibili sui miei social ci sono tutte le coordinate per poter acquistarlo
Perché l’omaggio a Cocciante? Al di la degli arrangiamenti che hai utilizzato, perché hai pensato di chiuderci questo nuovo disco di inediti? È una canzone che mi riporta a molti anni fa, trovo sia bellissima ed emozionante. E poi è stato un guizzo, con Michele Arcidiacono (produttore del brano) ci siamo ritrovati a giocarci sopra, e lui ha costruito una versione che mi ha convinto da subito.
Articolo del
19/04/2024 -
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