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Mazma Rill
Il disco che stavamo aspettando esce in vinile
2024
di
Domenico Capitani
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A parte qualche momento di dialogo strumentale e non sempre, “Lost in space” sembra una sospensione apocalittica sopra il cemento di città deserte. Eccolo l’esordio dei Mazma Rill che tanto hanno anticipato questo disco che troviamo anche in vinile. Lo space di cui si parla potrebbe benissimo venir codificato con la misura del vivere quotidiano che tanto ormai si attesta su normalità non sempre lineari. C’è quel senso di dispersione che solo puntualmente, in brani come “Fake man” ad esempio, tornano a sfoggiare quella matrice grunge che tanto avevamo amato.
Torniamo a parlare dei Mazma Rill e finalmente ecco il disco: col senno di poi è come lo avevate pensato dall’inizio? In questo album oltre le nostre tipiche sonorità abbiamo sperimentato anche suoni molto vicini all’electro-pop. La sperimentazione è il fulcro della nostra band e la continua ricerca di nuovi approcci musicali, nuove melodie, nuovi suoni è qualcosa che ci sprona ad essere musicisti migliori. Senza questa visione musicale i Mazma Rill avrebbero vita breve. Ripensandoci avremmo potuto inserire più elettronica e meno rock ma poi ci saremmo snaturati troppo. In definitiva il risultato finale è quello che ci aspettavamo. In futuro potremmo osare di più' e vedere cosa succede.
A lavoro con Fabio Ferraboschi: la vera grande differenza? Come a dire: cosa ha portato che voi non eravate in grado di prendere? Le idee di come registrare l’album erano abbastanza chiare perché abbiamo fatto un lungo lavoro di preproduzione durato quasi un anno. Fabio è stato fondamentale per arricchire il suono con molte sfumature e particolari. Non è un caso se un grande album come “Buon Compleanno Elvis” di Ligabue è stato registrato nel suo studio. Personalmente ci ha motivato a tirare fuori il meglio di noi come musicisti. Gli siamo grati per questo. È stata un’esperienza bellissima e speriamo di replicarla in futuro.
Molti si chiedevano che svolta prendeva il grunge e devo dire che il disco parla una lingua che non mi aspettavo. Almeno io personalmente. C’è tanta contemplazione e colori di metal… che ci dite? È evidente che il nostro suono è decisamente influenzato da quello che viene definito come Seattle Sound ma riteniamo che quella sia solo una parte del nostro sound. Sinceramente il termine “Grunge” ci sta un po' stretto. Con questo album abbiamo mostrato che possiamo fare anche cose diverse. La direzione non è però forzata, deriva da ciò che ci piace ascoltare e dal modo in cui ci piace creare musica.
Tra l’altro brani come “Voices” devono molto all’immaginario alla Dream Theater… o sbaglio? “Voices” è un brano molto profondo e, melodicamente parlando, è il più strutturato dell’intero album. Non siamo grandi fan dei Dream Teather e sinceramente non sappiamo se questa canzone può essere comparata al loro sound. Sappiamo solo che il suono dei Mazma Rill nasce da tutta la musica che ha influenzato la nostra vita: dai CD ascoltati fino a che il lettore non era più in grado di leggerli e dal buono e sano rock anni 90 che, inutile nasconderlo, ci ha influenzato tanto.
E poi il vinile… anche qui un “finalmente” ci sta tutto vero? Ci sta tutto eccome. Da tempo era in cantiere la produzione del vinile e questa volta finalmente ci siamo riusciti. Quando sono arrivate le prime copie è stato emozionante. Il fatto è che noi facciamo parte di quella generazione che aspettava ore in negozio per acquistare un nuovo CD o un nuovo Vinile Oggi è tutto disponibile con un semplice click. Anche per questo forse non riusciamo ad entrare in piena sintonia con questo nuovo modo di ascoltare musica e di capirne tutte le potenzialità. Ma ovviamente il mondo cambia ed è un processo inevitabile. Nel nostro piccolo cerchiamo sempre di rimanere aggiornati perché è una parte integrante del mondo discografico.
Articolo del
03/06/2024 -
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