“Enneatipi cinematografici” è un saggio scritto dalla psicoterapeuta Raffaella Foggia che si avvale dell’utilizzo dell’antico simbolo geometrico dell’enneagramma, utilizzato in psicologia per descrivere nove diversi tipi di personalità che vengono chiamati “enneatipi” e rintracciarne le peculiarità nei protagonisti di film “cult”. Questo metodo consentirebbe al lettore di capire a quale “tipo” appartiene e poterne approfondire sia i pregi che i difetti, vedendoli rappresentati al di fuori da sé.
“Enneatipi cinematografici” è un saggio scritto dalla psicoterapeuta Raffaella Foggia che si avvale dell’utilizzo dell’antico simbolo geometrico dell’enneagramma, utilizzato in psicologia per descrivere nove diversi tipi di personalità che vengono chiamati “enneatipi” e rintracciarne le peculiarità nei protagonisti di film cult.
Questo metodo consentirebbe al lettore di capire a quale tipo appartiene e poterne approfondire sia i pregi che i difetti, vedendoli rappresentati al di fuori da sé. «La teoria dell’Enneagramma afferma che le strutture psicologiche di un individuo si sviluppano da risposte primarie emotive e successivamente da strategie cognitive e comportamentali nate per gestire le richieste dell’ambiente in cui egli nasce. Il bambino, in un momento precoce della sua esistenza (0 - 36 mesi), apprende e attua inconsapevolmente strategie di rinuncia di alcune parti di sé per adattarsi all’ambiente e per “sopravvivere” a esso, con l’obiettivo primario di essere accettato e amato: è questo che forma il suo carattere e la sua personalità».
Modelli di personalità che hanno origine inconsapevolmente sin dai primi istanti di vita e che costituiscono la nostra risposta agli stimoli esterni, al fine di essere accettati e benvoluti. Come ad esempio, il tipo Uno: caratterizzato da rigidità morale e da comportamento metodico e razionale, che lo porta a reprimere tutti i sentimenti, tranne la rabbia, che manifesta con critiche e borbotti.
Nel cinema questo tipo viene emblematicamente rappresentato dall’eroe morale, che lotta per la giustizia, anche quando impopolare: come Kevin Costner in “Gli intoccabili” o la psichiatra Clarice Starling, la protagonista femminile de “Il silenzio degli innocenti”. Diametralmente opposto è il tipo Due che vive a stretto contatto con le proprie emozioni, che lo influenzano e lo dominano. Al primo posto c’è il suo bisogno di essere amato e riconosciuto a tutti i costi e quando non viene apprezzato come vorrebbe, reagisce con atteggiamenti vittimistici e reazioni ipocondriache.
Nel cinema, incarna maggiormente i ruoli femminili e i film dominati da pathos ed emozioni come Kathy Bates in “Misery non deve morire” e Salvo Randone in “Re Lear”. «Sin da bambini il tipo Tre ha ricevuto apprezzamenti e lodi per quello che faceva e non per se stesso. Ha imparato, così, a sviluppare un atteggiamento di promozione pubblicitaria di se stesso e a dare rilievo alle caratteristiche ideali di un ruolo piuttosto che all’essenza della persona». Tante peculiarità che rispecchiano veri e propri modelli di personalità, la cui conoscenza faciliterà la comprensione di noi stessi e delle persone che ci circondano, sia nel mondo del lavoro che nella vita privata.
Raffaella Foggia “Enneatipi cinematografici” Casa Editrice: Edizioni Il Papavero Genere: Saggio Pagine: 174 Prezzo: 30,00 €
Articolo del
25/02/2022 -
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