Pubblicato dall’etichetta Emme Record Label nel 2017, Magic Puppet è l’ultimo disco che porta la firma del pianista e compositore Gianni di Crescenzo.
Il progetto si avvale della partecipazione di grandi musicisti quali Dario Rosciglione al contrabbasso, Lucrezio de Seta alla batteria, Franco Piana alla tromba e flicorno e lo statunitense Brandon Fields che vanta collaborazioni di livello internazionale.
Magic Puppet è un disco che valorizza l’interplay caratterizzato da musiche fluide e composizioni articolate che spaziano tra il modern jazz, walking bass decisi ed incalzanti e arrangiamenti minimali. Ne abbiamo parlato con Gianni di Crescenzo in persona che ci ha raccontato l’essenza del disco.
Gianni per cominciare l’intervista volevo soffermarmi per un momento sul nome del disco, Magic Puppet. Che cosa significa questo titolo? Magic Puppet nasce dalla fusione rappresentativa delle espressioni figurative musicali e ritmiche in cui primeggia una fantomatica figura burlesca che, pur astratta ed aliena, descrive magicamente i giochi armonici e le vibrazioni delle fonti sonore come per incanto
Ci vuoi descrivere, allora, quali sono le principali caratteristiche musicali di questo disco? I brani rispecchiano il carattere decisivo ed interpretativo che si avvicina alla mia forma d’arte musicale, la quale insieme ai miei compagni di viaggio vuole essere di magica decodificazione espressiva
Quali sono, pertanto le composizioni alle quali sei maggiormente legato e che ben rappresentano l’essenza del disco? Le composizioni alle quali sono maggiormente legato sono Magic Puppet perché rappresenta il giusto connubio tra ritmo e melodia e Aircraft Magnetic Sound, che è un pezzo molto tecnico, armonicamente complesso che crea un sound singolare. A questi aggiungo The Soul perché crea una magia ed un’atmosfera davvero uniche
Ascoltando il disco è possibile notare una grande attenzione alla composizione dove nulla mai viene lasciato al caso. Ci vuoi parlare di questo aspetto? Come hai composto i brani del disco e soprattutto quanto lavoro c’è dietro? Vengo da un percorso di studio nell’orchestrazione classica e jazz e questa cosa mi ha sempre affascinato. La creatività dei brani viene quando mai non te l’aspetti, in viaggio di notte, mangiando. In un secondo momento, poi, si passa in una fase dove si devono rendere reali queste musiche mettendole a punto e decidendo il miglior modo per interpretarle. A questo aggiungo che bisogna saper creare la giusta atmosfera usando le proprie competenze. Per quanto riguarda la fase esecutiva, invece, si passa alla collaborazione con altri musicisti che capiscono la tua forma di linguaggio. Nell’ultimo step si mette il tutto in opera con sacrificio e determinazione
Qual è stato invece il punto di partenza di Magic Puppet? Raccontaci quel è stato l’input che ha dato il via a questo disco e che ti ha portato a realizzarlo… il punto di partenza di Magic Puppet è stato il brano che ho arrangiato per big band che è stato la mia tesi di laurea nel biennio in composizione jazz dove ho preso la lode.
A proposito c’è anche qualche momento fondamentale che ricordi e che ti è rimasto maggiormente impresso? Un momento senza dubbio indimenticabile è stato proprio durante la mia tesi di laurea dove ho diretto l’orchestra.
Parliamo di musica in generale: quali sono stati i musicisti e anche i dischi più importanti che ti porti dietro nel tuo bagaglio culturale e musicale? I musicisti più importanti per me, ovvero quelli a cui sono veramente legato sono senza dubbio Herbie Hancock, Chick Corea, Bill Evans, John Coltrane, Charlie Parker, Michael Brecker, Miles Davis per il jazz. Per quanto riguarda la classica, invece, senza dubbio Chopin, Debussy, Béla Bartók e György Ligeti. Ce ne sono tanti altri ma questi sono decisamente i principali. Se dobbiamo parlare di dischi posso citare King Of Blue di Miles Davis, The Tales From The Hudson di Michael Brecker, Acustic Band di Chick Corea e A Tribute To Miles di Herbie Hancock. Anche in questo caso ce ne sono molti altri ma questi sono i prinicipali.
Chiudiamo con una proiezione per il futuro: prossimi appuntamenti, progetti e date live? Ci vuoi aggiornare al riguardo? Per adesso ho suonato con il quartetto a Fara Sabina il 21 luglio all’interno del Fara Music Festival ed il 22 luglio a Villa Celimontana. In arrivo, però, ci sono altri concerti…
Articolo del
07/08/2017 -
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