Il suo modo di fare a volte fuori dalla realtà potete amarlo o no. A volte sembra che questa ragazza sia caduta da un altro pianeta o addirittura che viva in un posto a parte, dove tutto è più semplice e i ritmi non sono quelli frenetici e farneticanti con cui abbiamo spesso a che fare. Ad ogni modo, se c’è qualcosa che davvero può trovare una via verso una realtà diversa è di sicuro la voce di Elisa. Una voce splendida, che l’artista di Monfalcone dirige e fa volare come meglio le piace. E non importa se stia interpretando un pezzo che racconta se stessa oppure una specie di inno contro la guerra. Lei stessa è la prima ad ammettere di non essere così informata su quello che succede nel mondo. I giornali non li legge, la tv pare non la guardi nemmeno. Ma in una recente intervista ha dichiarato che si immagina un mondo diverso da quello attuale. E il modo che ha scelto per raccontarlo è tutto in questi “Giorni di perla”, titolo del suo nuovo lavoro, realizzato a Los Angeles assieme al produttore di Anastacia e Alanis Morissette, Glen Ballard. Cosa ne è uscito? Sicuramente un album molto diverso dal precedente, in cui Elisa interpretava dei classici a modo suo. Le atmosfere rarefatte, magiche, che si respiravano in “Lotus” qui si perdono un po’, anche se restano in sottofondo, forse per merito del tocco di Daniel Lanois, che ha partecipato alla realizzazione dell’album. Pearl days è un album rock nel vero senso della parola. Elisa si ribarrica nel suo inglese, lingua prediletta per essere più sincera e meno imbarazzata quando parla di esperienze personali che l’hanno a volte colpita. La musica è dura, rocciosa, forte e diretta. Probabilmente vi sarete accorti dell’accelerata che Elisa ha deciso di dare ai suoi pezzi già dal singolo “Together”, da qualche tempo in rotazione su radio e tv musicali, accompagnato da un clip semplice e “mescolato”, con tantissimi elementi combinati a voler dare un semplicissimo messaggio di pace. Del resto, Elisa ha già fatto sapere del suo impegno contro la violenza, accettando di prestare una sua canzone allo spot realizzato da Amnesty International per la campagna “mai più violenza sulle donne”. Ma torniamo all’album. Come sempre, Elisa accenna alla sua vita, a quello che conosce meglio. In “Bitter words” ci racconta di una lettera ricevuta da un amico, in cui le venivano mostrati i suoi sbagli e tutto quello cui si ostinava a non voler credere. E, come racconta lei stessa, l’amico protagonista di questa storia le è ancora vicino, grazie ad una riconciliazione avvenuta solo dopo un po’ di tempo. Bella già al primo ascolto è la title track “Pearl days”. E tenerissima la storia dietro alla canzone che chiude l’album, “Life goes on”. Si tratta infatti della storia di famiglia, o meglio del nonno che torna dalla moglie dopo la devastazione della prigionia in un campo di concentramento. “Pearl days” segnerà anche un nuovo tour, che prenderà il via nel febbraio prossimo. Elisa regalerà però un primo assaggio live il prossimo 10 dicembre al Forum di Assago (Milano).
Articolo del
22/10/2004 -
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