Da Firenze arriva una novità nel panorama alternative rock contemporaneo, sono gli Stolen Apple e il 23 settembre ha visto la luce il loro disco d’esordio “Trenches”. La definizione didascalica della band «passione, coraggio, curiosità, attitudine ed inventiva», racconta in poche semplici parole il tentativo di esprimere tutte le loro esperienze dentro e fuori la musica, mettendo insieme voci aspre con un suono eterogeneo, a volte grezzo e imperfetto. Nell’insieme trovano spazio ballate romantiche e scariche adrenaliniche, melodie cantilenanti e sferzate di chitarra e batteria al limite del punk. Questo lascia trapelare le diverse esperienze musicali dei membri, che nel 2008 si sono uniti portando ognuno il suo bagaglio cultural-musicale come un bottino da spartire. Allo stesso tempo però c’è l’impressione che tutto il progetto sia ancora in uno stato embrionale, dove i protagonisti stanno ancora perfezionando la trama che si delinea davanti a loro. A tratti infatti il disco risulta un po’ confusionario, saltando da un mood all’altro, ma questo non per denigrarlo. Anzi. Utilizzando come metafora «la mente dell'uomo è in trincea, o le trincee sono nelle nostre menti? », il gioco di parole alle quali affidano la domanda alla quale queste dodici tracce vorrebbero rispondere, sembrerebbe proprio che loro stessi stiano scavando all’interno della loro trincea con un duplice obiettivo: andare profondità e allargare gli orizzonti. Partendo da un ordine parzialmente invertito della tracklist, sono da annotare pezzi come In The Twilight e Daydream, ballads con spunti folk, eleganti e poetiche, Mystery Town, altra ballad ma dal sapore caldo da West Coast grazie al suono delicato della chitarra slide, e, in un crescendo drastico verso gli antipodi, Red Line che aprendo il disco con l’attacco del basso fa tremare un attimo pensando alla mano di Peter Hook (in effetti un brano completamente estraneo a tutto il resto, con sonorità brit & sixties) e proprio per l’illusione ottica di questo richiamo avrei lasciato per ultima. C’è molta attenzione a riprodurre un suono più che mai naturale e vicino alla versione live. Ancora qualcosa di perfezionabile sulle voci, ma prendendolo come inizio di percorso, le prospettive sono positive. Attendiamo di ascoltarli live quanto prima.
Tracklist: 1. Red Line 2. Green Dawn 3. Fields of Stone 4. Pavement 5. Falling Grace 6. Living on Saturday 7. Mystery Town 8. Something in my Days 9. More Skin 10. Daydream 11. Sold Out 12. In the Twilight
Gli Stolen Apple sono: Riccardo Dugini (voce e chitarre), Luca Petrarchi (voce, chitarre, mellotron, organo e synth), Massimiliano Zatini (voce, basso e armonica), Alessandro Pagani (voce, batteria, piano e percussioni).
Articolo del
09/10/2016 -
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