"Prometheus" di Jacopo Ferrazza, uscito il 24 gennaio 2025 per Teal Dreamers Factory, è il quinto disco del giovane contrabbassista nato a Frascati nel 1989. Inciso come titolare a tre anni di distanza dal precedente Fantàsia, ogni traccia di questo disco è un viaggio emozionante che sfida le convenzioni del genere, mettendo in risalto la capacità di Ferrazza di creare un mondo sonoro in cui la sperimentazione e la tradizione si intrecciano in maniera inaspettata e coinvolgente.
Ad accompagnarlo su disco troviamo Alessandra Diodati alla voce, Enrico Zanisi al piano e synths, Livia De Romanis al violoncello e Valerio Vantaggio alla batteria, ciascuno artefice di un piccolo microcosmo di bellezza viscerale che lambisce e compenetra gli strumenti vicini e permea l’espressione creativa nel suo complesso, mentre lo splendido artwork di copertina e del retro è frutto di Sophia Zaccaron.
Il titolo dell'album, "Prometheus", evoca la figura del titano che rubò il fuoco agli dèi per donarlo all'umanità, un atto simbolico che rappresenta la ricerca di conoscenza, la sfida al destino e il desiderio di emancipazione. In questo senso, Ferrazza sembra voler rubare qualcosa dalle radici più profonde della musica, liberandola dalle convenzioni e spingendola oltre i suoi limiti noti, accendendo il "fuoco" della creatività in modo potente e originale.
Ogni traccia è una riflessione sull’umanità, sulla sua voglia di sfidare i limiti, di esplorare ciò che è sconosciuto e di affrontare le sue paure più profonde. Ma c'è anche un sottile senso di malinconia e drammaticità che permea l'intero album, una consapevolezza che, per quanto si possa cercare, alcune risposte rimangono fuori portata. La musica di Ferrazza non offre certezze, ma stimola la riflessione, lasciando che l’ascoltatore si immerga nel flusso sonoro, accompagnandolo in un'esperienza che è tanto intellettuale quanto emotiva. Il punto di forza di questo album è proprio il suo approccio senza compromessi, in cui ogni elemento musicale è costruito in funzione dell'esplorazione e della ricerca, piuttosto che della semplice perfezione stilistica.
L'album è un'opera di profonda introspezione che invita ad una riflessione più ampia sull'uomo, la sua condizione d’oppressione nella società, la sua ricerca di autenticità attraverso la creatività. La combinazione di jazz e musica colta, così come l'integrazione di elementi elettronici e affini al progressive, rende ogni traccia un piccolo mondo sonoro a sé stante, che trasporta l'ascoltatore in un viaggio unico. Ogni ascolto di Prometheus rivela nuovi dettagli, nuove sfumature, nuovi significati. È una musica che cresce con l'ascoltatore, che cambia a seconda dello stato d'animo, che sa come adattarsi e sorprenderti.
E, come la figura mitologica del titano, il disco di Jacopo Ferrazza si fa portatore di una nuova luce nel mondo musicale, un fuoco che brucia in modo puro e intenso, illuminando sentieri sconosciuti, ma profondamente veri.
Articolo del
16/02/2025 -
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